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“Tempi memorabili” quelli ricordati in questo racconto che ho buttato giù di getto,
            forse con qualche imprecisione, me ne scuso con chi lo leggerà. Un racconto, un po’
            disordinato perché la memoria nasconde e apre cassetti diversi, così si segue il filo dei
            sentimenti e ci si lascia andare alla “passione dei ricordi”. Un “amarcord felliniano” (“si
            parva licet…”) che deve fare i conti con i cambiamenti dei tempi presenti, dove niente o
            quasi niente è più come prima, se non la passione così irrazionale, metafisica, che non
            si rassegna alla logica.

            “Mondi e voci legati insieme dalla forza della memoria che ingigantisce ogni cosa”,
            avrebbe detto Osvaldo Soriano, “l’encantador”, un narratore di sogni, con la sua
            straordinaria scrittura, specialmente quando parla di calcio, così caustica, nostalgica e
            ricca di ironia.
            E chissà cosa avrebbe detto delle parole di Pippo Spagnolo:

            “A semmo zà genoani… ti vo anche vinçe?”
            E cosa potremmo aggiungere noi? Forse: “A semmu zà genoani… pruvemmu anche a
            vinçe? A “leze du ciù forte a nu l’è ‘na virtù”. Forsa Zena! Ne vedremo ancora delle
            belle e delle brutte, cercando di stare nel fantastico, nella metafisica; andando oltre la
            realtà.













                                            Genoa Club Savona Vincenzo Torrente
                                            genoaclubsavona@gmail.com



            Genoa Club operante a Savona, svolge attività sociale (organizza anche i pullman per
            Marassi cell. 3921463412) e benefica. Il presidente è il sig. Massimo Simoncelli, il
            segretario è il sig. Fausto Sessarego. Ho ripreso i contatti (ero iscritto, con mio figlio
            Carlo e Giuliano Meirana, nel 2004/2005) attraverso l’amico Mino Puppo (la moglie
            Norina e il figlio Stefano tifano, come lui, per il Grifone) che mi ha raccontato di essere
            andato a vedere, con il padre Gigi, Genoa-Roma in un gelido gennaio del 1954.
            Tremava dal freddo e il padre gli raccomandava di battere i piedi. Il Genoa vinse in un
            clima polare. Decisero di andare a Marassi all’ultimo momento (allora lo si poteva
            ancora fare prendendo i biglietti negli “sportelli” sul Bisagno). Uno dei tanti aneddoti
            genoani, dei tanti ricordi.

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