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spiegare perché". Sulla stessa linea d’onda anche il ds Perinetti: “Siamo una società
       rispettosa, che però si ritrova ogni volta penalizzata”, ha detto al termine del match.
       LIVE TJ - Torino-Juventus 0-1, CR7 regala il derby della Mole ad Allegri
       15.12.2018
       E anche il presidente del Torino Urbano Cairo si lamenta dopo il  derby di Torino.
       "Errori arbitrali? - dice il presidente del Torino - Mi spiace che stiamo sempre a parlare
       di cose di questo genere, e non siamo gli unici ad essere stati penalizzati ieri, anche il
       Genoa a Roma reclama un rigore abbastanza evidente su Pandev, e un'altra volta è
       successo alla Roma in un caso opposto. Ci siamo abituati l'anno scorso ad avere la Var
       che era effettivamente molto efficiente e capace nello scovare tutti gli errori, è come
       un popolo che si abitua alla democrazia e poi fa un passo indietro, poi quando uno ha
       trovato   il   meglio   vuole   mantenere   il   meglio.   Il   meglio   era   la   Var   consultata
       frequentemente per pescare tutti gli errori possibili che un arbitro onestamente alle
       volte può non vedere perché tutto non si può vedere nella frazione di secondo in cui
       accade. Contro la Juve siamo molto sfortunati". "Sudditanza psicologica degli arbitri?
       Credo che ci sia ancora", conclude Cairo.

                                        VAR
                                   di Franco Astengo
       VAR acronimo di “Video assistance referee” (quindi rigorosamente al maschile): il
       nuovo strumento tecnologico di ausilio agli arbitri era stato salutato come la panacea
       di tutti i mali derivanti dagli errori delle ex-giacchette nere (oggi rosa, azzurre, gialle)
       che rappresentavano l’oggetto di vibrate proteste da parte dei presunti danneggiati e
       di feroci discussioni nei tanti Bar Sport che costellano questo paese di 60 milioni di
       commissari tecnici.
       Adesso alla prova dei fatti ci si accorge che il punto che assilla da sempre il nostro
       calcio non è stato superato dai conciliaboli tra gli arbitri in sala – video e l’arbitro in
       campo: parliamo della sudditanza psicologica.
       Sudditanza psicologica in due sensi: quello atavico tra le cosiddette “grandi” e le
       altrettanto cosiddette “piccole”, con le prime oggettivamente favorite per ragioni di
       cassetta, pubblicità, potenza economica e politica, ascendente dei presidenti in molti
       casi magnati dell’industria, della finanza, della politica (quando non tutte e tre le cose
       assieme).
       Quella sudditanza psicologica che, nel tempo, ha fatto sì che la Juve fosse appellata
       come   “Nostra   Signora   del   dischetto”   (dal  titolo  di  un  fortunato  volume   di   Luigi
       Garlando). Adesso ai bianco – neri l’esercizio della sudditanza serve raramente, ma
       qualche volta scatta ancora vedi l’ultimo derby della Mole, nel corso del quale arbitro
       in campo e arbitri al VAR credevano che dischetti del rigore segnati sul campo ce ne
       fosse uno soltanto, quello rivolto verso il portiere del Torino.


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