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C’è mancanza di umanità e di pietà, c’è il rifiuto dell’altro. E’ un momento in cui non
            bisogna mollare, come quando si affrontano avversari più forti sul rettangolo di gioco,
            usando la testa e il cuore, non perdendo la sportività, tenendo la schiena dritta. La
            “legge del più forte” si può ancora infrangere: “You'll Never Walk Alone".
            E chiudiamo,  sempre  per regalarci una “boccata d’ossigeno”,  ricordando Osvaldo
            Soriano “el gordo”, che col Genoa ci sta perché vola nel fantastico, nella metafisica, va
            oltre la dura realtà.
            Soriano era uno scrittore notturno, scriveva fino alle otto di mattina in compagnia del
            suo gatto, per poi dormire fino al tardo pomeriggio. Fu censurato e perseguitato dalla
            dittatura militare argentina. E già per questo merita la nostra considerazione, ma
            conosciamolo un po’ meglio.


                                  Osvaldo Soriano (Mar del Plata, 6 gennaio 1943 – Buenos
                                  Aires, 29 gennaio 1997) è stato un giornalista e scrittore
                                  argentino














            Osvaldo Soriano e il rigore più lungo del rigore più lungo del mondo
            Pubblicato il 17 febbraio 2012 da Giorgio Ballario
            Categorie: Pallone mon amour

            “Nel suo volume di racconti Cuentos de los años felices, uscito nel 1993 e tradotto in
            Italia nel ’95 con il titolo Pensare con i piedi, lo scrittore argentino Osvaldo Soriano
            (1943-1997) inventò un’epica e sgangherata partita di calcio in Patagonia, durante la
            quale venne battuto «Il rigore più lungo del mondo», titolo dell’omonimo racconto,
            considerato da molti il più bello mai scritto sul calcio. È la storia della sfida tra due
            squadre   immaginarie,   l’Estrella   Polar   e   il   Deportivo   Belgrano,   per   vincere   un
            campionato minore. La Estrella, che gioca fuori casa, conduce per 2 a 1 ma all’ultimo
            minuto l’arbitro fischia un rigore inesistente per i padroni di casa. Rissa sugli spalti,
            invasione,   spari   in   aria,   partita   sospesa.   Appuntamento   la   domenica   successiva,
            cancelli chiusi e solo venti secondi per battere il rigore, che verrà parato dal mitico
            portiere indio Gato Diaz. «Così quel rigore durò una settimana – scrive Soriano – ed è,
            se nessuno mi dimostra il contrario, il più lungo della storia»”.

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