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Quanti i ricordi che riaffiorano di continuo. Quanti me ne suggeriscono gli amici di
            “avventure genoane”. Ne scelgo “al volo” uno, questa volta bello (col Genoa capita
            anche questo): la partita (ultima di campionato di serie B, cui presenziai con Carlo e
            Giuliano il poeta) Genoa Napoli 0-0, con il ritorno in serie A:
            Stadio Ferraris, Genoa Napoli 0-0, 10 giugno 2007
            GENOA: Rubinho, Bega, De Rosa (1′ st Galeoto), Masiello, Rossi, Milanetto (32′ st
            Adailton), Coppola (31′ pt Juric), Fabiano, Leon, Greco, Di Vaio [All. Gasperini, Scarpi,
            Di Maio, Carobbio, Botta]

            NAPOLI: Iezzo, Grava, Cannavaro, Domizzi , Garics  (49′ st Giubilato), Montervino, Gatti
            (20′ st Dalla Bona), Bogliacino, Savini, Sosa, Calaiò (15′ st Pià ) [All. Reja, Gianello, Rullo,
            De Zerbi, Bucchi]
            ARBITRO: Rocchi di Firenze
            AMMONITI: Bega, Coppola (G); Cannavaro, Domizzi, Garics, Montervino, Gatti, Pià (N)
            Da Repubblica.it -  cronaca: “GENOVA – Sulla ruota di Piacenza esce uno dei cinque
            risultati che mandano Genoa e Napoli insieme in serie A. Così, a Marassi, in anticipo
            sul fischio finale, va in scena una doppia incredibile festa per due grandi società che
            tornano ai massimi livelli calcistici nazionali dopo 12 anni (i rossoblù) e dopo 6 (gli
            azzurri). Festa anticipata, con il pubblico in campo, i giocatori denudati e l’arbitro
            Rocchi che attende paziente perché ci sarebbero ancora un paio di minuti da giocare.
            Problema: trovare le maglie soprattutto per i rossoblù che risultano in gran parte
            impresentabili. Qualcuno corre negli spogliatoi e rimedia delle casacche che tre o
            quattro giocatori del Genoa indossano a rovescio sulle mutande. Alla fine, dunque, si
            può riprendere e Rocchi, dopo una trentina di secondi, può fischiare la fine vera.
            E la festa ricomincia perché Napoli e Genoa, conquistano una meritata e non scontata
            promozione in un campionato difficile che aveva nella Juve la dominatrice annunciata
            e altre squadre di valore. Poi, invece, è andata a finire con il terzetto delle grandi che
            ha staccato tutte e le due squadre oggi promosse che si sono trovate impegolate nello
            strano regolamento dei playoff. Poi, l’autolesionismo del Piacenza ha restituito giustizia
            all’intera vicenda.
            Ma 90 minuti prima della festa, tutto questo non era prevedibile e, per almeno un
            tempo e mezzo, Genoa e Napoli si sono date battaglia vera sul terreno di Marassi.
            Gasperini deve fare a meno di Criscito, impegnato con l’under 21, e Gasparetto,
            squalificato. In difesa, al fianco di Bega e De Rosa, tocca allora a Masiello prendere il
            posto del futuro juventino mentre in avanti, a completare il tridente d’attacco con Di
            Vaio e Leon, c’è Greco in posizione centrale. Rispetto a Mantova nessun cambiamento
            a centrocampo dove Rossi e Fabiano giocano larghi e Milanetto e Coppola in mezzo.
            Nel Napoli Reja conferma quasi un blocco la squadra che ha vinto una settimana fa
            contro il Lecce con la solita difesa a tre formata da Grava, Cannavaro e Domizzi davanti
            a Iezzo. In mezzo al campo, accanto a Montervino e Bogliacino, c’è Gatti anzichè

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