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Spotorno, lunedì 12 novembre 2018, approfittando di uno scampolo di sole in questo
autunno segnato da piogge, allagamenti e mareggiate, mi trovo nel dehors del Bar
‘Na Què a prendere un caffè con gli amici Carlin Centi e Gino Maglio.
Il gestore, l’amico Biciccio, mi porge “La
Gazzetta dello Sport” indicandomi un articolo
che parla della partita (Coppa Libertadores)
Boca Juniors River Plate 2-2. Mi fa: “Pratto ha
giocato nel Genoa…”. Lì per lì rimango
sorpreso, devo far mente locale cercando di
orientarmi nel tourbillon di giocatori che sono
passati dal Genoa. Davvero Tanti! Gli amici
sono sorpresi, forse pensano che, con l’età, la
mia memoria di genoano vacilli. Eh… non si
tratta dell’età, con il “movimiento” di
giocatori di tutti questi anni ci vorrebbe una
memoria elettronica! Nel Bar ‘Na què mi
capita spesso di parlare di calcio, in
particolare con l’amico Graziano Gambetta
“Gambi”, un genoano attento e di cuore. Ce la
raccontiamo: “Cöse da Zena”.
A volte, con noi a chiacchierare di sport c’è
Lino Nasturzio, trascorsi di allenatore di
calcio, juventino come il fratello Gigetto che
vive a Torino. Con mio figlio Carlo e Gigetto
siamo stati alcune volte a vedere Juventus
Genoa, in particolare una Juventus Genoa 3-2
con rigore regalato alla Juve (sempre “cöse da
Zena”… e da arbitri…).
L’articolo apparso su “La Gazzetta dello Sport”
del 12/11/2018
Colta al volo da Claudio, “Cico”, (abbiamo
giocato insieme nella Nolese e nella
Spotornese): “Ti ricordi che, quando eravamo
ragazzini, accompagnammo tuo padre da
Savona al Santuario a piedi? Il Genoa non era
retrocesso!”.
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