Page 176 - libro pag 1-206
P. 176
Il Genoa è il Genoa di quel “sei genoano e vuoi anche vincere?” – una filosofia tatuata
in Gradinata Nord – che significa un’appartenenza e una sofferenza che non
ammettono altri privilegi, lussi, fortune”
Aria di Derby. Il primo, perso dal Genoa
Fonte:
Franco Astengo
E' il 3 novembre 1946, il campionato di calcio si gioca ancora di domenica. La
Sampdoria non è la Sampdoria che da pochi mesi e a Genova cresce la curiosità per il
risultato della fusione tra Andrea Doria e Sampierdarenese. In quel pomeriggio di
autunno post-bellico, a Marassi va in scena il primo grande testa a testa con il Genoa,
nobile padrone di casa dal lontano 1893. I rossoblù, però, hanno da tempo perso
l'abitudine agli scudetti e ai successi e si accingono ad affrontare i neonati cuginetti
per il primo atto della gran tenzone che da lì ai successivi sessant'anni metterà in palio
la superiorità cittadina. Seguiranno altri 77 confronti, in gran parte favorevoli alla
Samp.
Supremazia blucerchiata. Lo score, d'altronde, parla più chiaro degli sfottò da bar: sulle
78 sfide disputate fino ad oggi, sono 29 i successi blucerchiati e 17 quelli rossoblù, con
32 pareggi a chiudere il cerchio della matematica. La nuova Sampdoria del tecnico
Galluzzi gioca in casa e punta tutto sulla bocca da fuoco Pinella Baldini. La stella del
Genoa di Garbutt è Verdeal, l'argentino che, si dice, fece innamorare con le sue
magiche traiettorie il giovanissimo Fabrizio De André.
Tutto esaurito. Nel vecchio Luigi Ferraris 45.000 persone alimentano la brace della
bolgia – in compagnia dell'allora Presidente della Repubblica Enrico Di Nicola, giunto
da Roma per la partita -, l'attesa è già grande, l'entusiasmo alle stelle. Sarà il periodo
storico – il pallone, ai tempi, era pura aggregazione sociale -, sarà che la domenica
sessant'anni fa era l'unico giorno libero, sarà che la gente aveva voglia di dimenticare
gli anni della guerra, sarà che Genoa - Sampdoria nemmeno si era ancora giocata e già
faceva scintille. Sarà quel che è stato, ma il 3 novembre del '46 a Marassi non ci
entrava più uno spillo.
176