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          insieme così grandioso. Chi l’avrebbe mai detto!
          Tutte quelle parole…libri… enciclopedie di
          parole… di complicazioni… di drammi e ora il
          sesso gli appariva in tutta la sua straordinaria
          naturalezza. Forse era così perché loro erano inna-
          morati, ma don Lupo aveva l’impressione di aver
          lasciato tutte le sue inquietudini, i suoi dubbi, le
          sue ansie, le sue remore, fuori della porta del cam-
          panile.

             Quella notte non ci furono solo passione mista
          a tenerezza e interminabili abbracci ma anche il
          gioco e le risate contagiose di lei, i lunghi silenzi
          accompagnati dalle carezze, dalla scoperta dei
          loro corpi.

             Lei, osservandolo nudo, rideva divertita perché,
          non andando mai alla spiaggia a prendere il sole,
          don Lupo era d’un bianco quasi innaturale, con la
          faccia e le mani scure.

             «Sembri un fantasma… brrr che brividi!», la
          cantante, facendo finta di fuggire si era alzata in
          piedi. Lui l’aveva inseguita e si erano messi a
          correre attorno alle campane. Poi, si erano nuova-
          mente abbracciati, in un abbandono totale.

             Don Lupo la osservava nella sua provocante
          nudità: «Il nostro grande poeta Camillo Sbarbaro
          ha osservato all’incedere di una passante - reca il
          sesso come il sacerdote l’ostia…-».

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