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                          toglievano
                 corremmo

                                                  incamminammo


                                            glia Maria Prendemmo

                          La fame e la sete,
              contatto  con i so datl tedeschi
                 a strada  principale

                                                              Da Spotorno si precipitò allarmato





                                      sentiva  il frinire alto delle cicale. Camminavamo
                                                                              I } AGOITO. RIIUGIATI A VTIZI IA}l IITIPPO
                             vamo una pianta dt corÒezzolo, i frutti rossegglanti
                             c
                                      incollati,
              che pattugllavano le strade
                    fondo valle, fino a che raggiungemmo S. Filippo.  Non per-
                                   uno dietro l'altro: guidava  la fila mio padre. ll bosco odo-
                                rava di muschio e di resina di pino Ogni tanto ìncontra-
                                                  alle I del mattino verso Vezzi S. Fìlippo,
                                                      pieni di paura, I indomani del bombardamento  di Tosse,  ci
                                                              mio fratello  Giovanni
                                         trandoci  nel bosco ll silenz o era totale e ne silenzio  si
                                            un sentiero nel fondo valle lnol-
                                               C'eravamo tutti, esclust lo zio  "Tavin",  la zia "Letta" e la fi-
           per Spotorno, Tosse, Magnone, Vezzi S Giorgio, S Fi-
                       Giungemmo  a Magnone, di lìscendemmo, sempre nel
                 perchò  volevamo  evitare il
                                                        amico Diego Rebe ia aVezzi S Filippo.  Ancora tremanti e
                                                            per sapere come stavamo,  Ci consiglio  di andare dal suo
   Ò/
                                                     vanni,
                                            sola camera  da letto
           sui funghi  e aggiunse
                                   loro figlio Bruno di un anno,



                       prese  un colapasta pieno  di castagne



          un poco di sale e aceio.
                             zogiorno e si trattava d mang are. IVI rammento

                    le mise in una grossa  insalaliera, poi prese un arbarella
                       secche gia bollite,
                                                  Mi pare che fosse una casa sotto la Chiesa Parroc-
                                                           presentammo, L'accogltenza  fu straordinaria e calorosa,
                                         Ricordo che c'erano mio padre, mia madre, il plccolo
                          mente che la moglie di Diego, Giuseppina Pessano,
                                Non avevamo altro che il pane della tessera.lramez-
                   di
                 funghi neri sott'olio e li versò nell Ìnsalatiera Diego uscì e
                                                              lippo e Finale Ligure Cercammo la casa di Diego e ci
                             chiara-
              ritorno con alcuni pomodori e li affetto sulle castagne e
                                                        per vla dell amicizia che egava  Diego a m o fratello  Gio-
                                               chiale dtYezzi  S, Filippo: aveva una grande  cucina  e una
                                      Marino, Gerolamo Marengo e Rosina sua moglie con  rl
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