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Io sto bene, i russi sono lontani. La popolazione è molto povera, ma orgogliosa.
I miei carabinieri, sono tutti bravi ragazzi, e si fanno voler bene. E’difficile capirsi,

ma con i disegni, e i gesti, riusciamo a trovare un po' di conforto per il cibo.
Ieri, ci hanno portato del miele. Purtroppo stanno peggio di noi.

29 agosto 1942

Cara moglie….
Ti bacio unitamente al bambino e alla mamma.

Come stai? Io discretamente. Io sono allegro perché mi hanno venduto due pacchetti di
sigarette e fumo per scaricare i pensieri.

Mi hanno riferito che dal 1 settembre si posso di nuovo spedire i pacchi.
Mandami solo sigarette, fiammiferi ed una cosa per la testa, che mi copra le orecchie.

Niente altro.
Quando avrò bisogno, ti scriverò.

Io sono in un paese, dove forse ci fermeremo per un buon periodo di tempo. Sono, come
si dice accasato, con altri 3 carabinieri.

La pancia non è ne vuota ne piena. Ma chi lo sa questo inverno? Voglia Dio che di
qui allora si ritorni in patria.
Qua stanno bene solo gli ufficiali, comunque tu lo sai bene che non ci dormo, e spero di

sbancare il lunario, se a Dio mi aiuta.
Stai tranquilla e fai la buona. Ho piacere di quanto mi hai scritto, che ti comporti

bene. Così mi fa piacere e mi dai una certa consolazione spirituale e morale, anche sul
riguardo del bambino.

Qui ora non fa ne caldo ne freddo, qui il freddo arriva tardi, diciamo a dicembre.
Sono sempre a disinfettare, per la paura dei pidocchi e delle cimici. Mosche c’è ne a

sacchi. Gli abitanti, spidocchiano continuamente.
Io comincio a comprendere e a parlare il russo. Le donne puzzano di quanto sono
sporche. E’ davvero povera gente.

Fammi sapere molte cose. Oggi ti ho inviato un vaglia di lire 400. Fammi sapere
quando arriva.

Mi hanno chiamato e devo smettere di scrivere.
Saluti e baci a tutti.