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mattino, insegnava alle alunne della quinta femminile. L’insegnante della
          quinta maschile era il maestro Lanza, dai modi un po’ bruschi ma molto
          bravo nel suo lavoro.
          Quel doposcuola aveva rappresentato un’autentica rivoluzione: ragazze e
          ragazzi insieme! A quei tempi, un’assoluta novità. Le ragazze erano in
          grande maggioranza e noi maschietti eravamo praticamente circondati.
          La maestra Maggiorano, quel pomeriggio, entrò in aula tutta sorridente
          tenendo in mano alcuni libri ed un registro. Ci osservò e, notando subito che
          qualcosa non andava, si rivolse a noi ragazzi: “Perché vi siete seduti in
          questo modo? Non vi piacciono le ragazze come compagne di banco?





























          La classe della maestra  Laura Maggiorano

          Dovrete essere galanti e portar loro dei fiori”. Detto questo, ci fece spostare
          ed io capitai nella prima fila vicino ad una ragazzina che, visto il mio
          imbarazzo, mi sorrise. Sono passati ben più di cinquanta anni, eppure, quel
          sorriso l’ho ancora davanti agli occhi. Io le portavo dei fiori e lei divideva
          con me la merenda. Aveva portato da casa un libro “per ragazzi e giovinetti”
          della Paravia dal titolo Jagul e Pali, un racconto ambientato nella preistoria
          che aveva come protagonisti dei ragazzi. L’avevamo usato per esercizi di
          lettura a voce alta. L’ultimo giorno di doposcuola me lo regalò: “E’ per te…
          ho chiesto il permesso ai miei genitori…”.
          Il ricordo della maestra Maggiorano è ancora così vivo perché nessun
          insegnante più di lei riuscì a trasmettermi la passione per la lettura e per lo


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