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ortaggi, in particolare la scorzonera. Della terra non disdegnava alcun
prodotto. La definiva tutta grazia di Dio, da apprezzare ogni giorno. In
verità aveva un debole verso un tipo di piante: i fagioli. Una preferenza
particolare per i fagiolini verdi di qualità “pelandroni”. Una vera mania
confessata a pochi!
Vi era la parte dolorosa: rinunciare a mangiarli per portarli a Spotorno, dalla
“Rossa”, sempre lieta di accoglierli. Pagandoli al prezzo da lei stabilito e
rivendendoli con lauto guadagno.
Come in uso ormai da parecchi anni il “Nani della Serra” aveva contattato
per tempo Luigi il “Bottaio” e concordato l'intervento, liberato il locale al
pianterreno a Prelo, messo a disposizione le botti da restaurare: il “busetto”
e il “vermentino” promettevano buona vendemmia e quindi era stata fissata
la data della discesa dell'artigiano verso il paese marino.
Basadonne Luigi classe 1910 “ il Bottaio” di Magnone
Il lavoro richiedeva alcuni giorni di sosta a Spotorno per cui il figlio doveva
sostituirlo nei lavori di campagna.
Questi aveva giusto riempito un cesto sino all'orlo dei fagiolini vecchi di
due giorni, gli ultimi ancora umidi di rugiada, quando “Silvio” - che aveva
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