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vedere se si fermasse la teleferica...
Mentre ridiscendono uno dice all’altro, che sta scrutando
l’orizzonte verso sud, di non affaticarsi la vista che intanto da lassù
Spotorno non si vede. Questo a sua volta raccomanda al primo di
non ruotare bruscamente la testa, la cabina è molto stretta... le parti
prominenti potrebbero subire danni. Il terzo è tutto teso a fa ogni
sforzo, rizzandosi in punta di piedi, per arrivare al finestrino e
vedere la bianca distesa del ghiacciaio Du Geant. E’ il “Bianco” sta
a guardare... per lui certi problemi non esistono. E’ facile
immaginarli al Furggen mentre stanno cercando di aprirsi, con lo
sguardo, un varco fra la densa nuvolaglia, che ricopre quasi
costantemente il Cervino, per vedere le plumbee rocce
dell’affascinante vetta. Dopo due ore di appostamento, un tocco,
un richiamo: “Guarda, si dirada. Eccolo! Mannaggia si è di nuovo
coperto”. (Eh! Mi sembrava impossibile che il Cervino volesse
mostrarsi a simili facce).
Di prammatica la puntatina al Parco Nazionale del Gran Paradiso
dove uno di loro si era ripromesso addirittura di avvicinare una
femmina di stambecco: tutto era predisposto; invano però perché
troppo difficile per lui che non arriva ad arrampicarsi!
Purtroppo per loro, passano i giorni, il tacheometro, la tecnica
bancaria, il cemento per i getti non possono aspettare. Il loro
richiamo implacabile li condurrà presto a noi. E anche per
quest’anno le vacanze saranno finite.
A “sorpresa” abbiamo voluto inserire, in questa seconda
edizione, un divertente racconto di Tino Valente, pubblicato, non
firmato, su “Il Risveglio Ligure-Cronache di Spotorno” nel
settembre 1965. Lasciamo al lettore la “scoperta” dell’identità
del misterioso “latin lover d’antan” (cui dedichiano questo
racconto con affetto), vanto della nostra comunità, così ben
tratteggiato dalla magica penna di Tino.
Ultimi amori
Tra i numerosi “flirt” che quotidianamente nascono sulle nostre
spiagge durante la stagione estiva, uno di questi si prolunga oltre la
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