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generale Lerici, stabilisce in questa sede il suo comando. Dai colloqui sulla
situazione risulta che le truppe italiane, dopo alcuni giorni di calma in cooperazione
con gli italiani della Divisione “Celere” che erano già schierati (circa 400 uomini che
non hanno più raggiunto la loro divisione), avrebbero dovuto partecipare alla difesa.
Ecco le cifre riguardanti queste truppe :
Divisione “Torino” 1.200 uomini (all’inizio della marcia erano 12.000)
Divisione “Pasubio” 2.000 uomini
Divisione “Celere” e Ravenna 400 uomini
Truppe di Corpo di Armata 1.800 uomini
28 dicembre :
Per i feriti viene allestito un locale. Non è possibile prendersi cura di circa duemila
persone tra feriti ed assiderati per la mancanza di ogni materiale. I ripetuti ed
incalzanti radiomessaggi allo 8° Comando d’Armata richiedono munizioni e materiale
di medicazione. Arrivano il generale italiano, l’aviatore Pezzi ed il colonnello medico
Bocchetti della 8ᵃ Armata. Dopo un colloquio di un’ora con il generale Lerici i tre
ripartono. Il tenente-colonnello Röhm va via con loro per affidarsi alle cure mediche a
causa di un assideramento alle orecchie. Dopo la partenza l’aereo risultò disperso.
Lo Sdf. Traichl, al suo arrivo a Tschertkowo si è messo a disposizione del
comandante del servizio rifornimenti del corpo, capitano von Weder, e viene poi
impiegato come interprete al comando locale tedesco. Lo Sdf. Hammann è l’unico
ufficiale di collegamento per tutte le truppe italiane sotto il colonnello Manari.
29 dicembre :
Vengono impiegate le prime centinaia di uomini in campo. Risulta però che i soldati
raccolti, fra cui gli ufficiali italiani, non posseggono la necessaria efficienza operativa.
Le loro uniformi sono tutte lacere, le scarpe ormai consunte per il lungo cammino.
Tutte le fatiche e gli strapazzi sopportati fin qui e i digiuni prolungatisi per parecchi
giorni hanno un effetto demoralizzante. Per questo motivo le compagnie vengono
collocate nelle antiche posizioni e viene condotta un’attenta selezione fra i
comandanti delle truppe, ma ciò può essere fatto solo al calar della notte poiché
Tschertkowo è attentamente controllata dal nemico.
3 gennaio :
Nessuna truppa in grado di combattere viene destinata ad aiutare i reparti di lavoro,
e notte dopo notte, vengono impiegate nelle prime linee per la costruzione di nuove
postazioni. A causa di grosse perdite mancano anche comandanti di truppa : le
truppe italiane in grado di combattere vengono inserite nei gruppi da combattimento
tedeschi.
5 gennaio :
Il colonnello Göller viene richiamato e lascia Tschertkowo. Il comando della difesa
dei capisaldi viene preso dal generale Szelinski, comandante della 298ᵃ Divisione di
Fanteria.
9 gennaio :
Il generale Szelinski viene richiamato ed il comando della difesa dei capisaldi passa
al colonnello Michaelis.
15 gennaio :
Ordine di andare via dalla secca di Tschertkowo. Dopo la rottura c’è una forte
opposizione nemica. Alle ore 20.00 inizia la marcia in direzione sud-ovest aggirando
tutti i luoghi occupati dal nemico. Circa 2000 italiani feriti ed assiderati debbono
rimanere indietro a causa della mancanza di mezzi di trasporto.