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Il libro racconta in un lungo flashback le vite parallele dei due pro-
tagonisti dalla giovinezza spensierata in una Liguria “ruggente”, agli
studi universitari in una Torino borghese (“L’università era stata per loro
un’occasione perduta. L’avevano lasciata proprio prima che esplodesse il
sessantotto, che avevano appena annusato”) sino alla maturità saggia e
con parecchi ricordi e occasioni perdute. Intorno a loro si muove un
mondo vivace animato di figure descritte con gusto, dotate di caratteri
espressi dall’agire e non da descrizioni generiche. Figure di ragazze amate
(Zuccherino e Gianna), di amici (Totò il barbiere e Madama Gina), di
personaggi minori che danno al racconto lo spessore della vita ma che
nello stesso tempo fanno capire al lettore l’evoluzione del costume fa-
miliare e sociale, in un’epoca di trasformazioni radicali del modo di vi-
vere e pensare.

       Il Duca ha relazioni spagnole. Coinvolge in esse anche Archiloco.
Da giovani progettano un viaggio a Siviglia per incontrare amici (Sole,
Paco, Gordita, Beatriz, Consuelo). Il viaggio progettato non si effettuerà
mai per ragioni diverse. E questo viaggio mai realizzato dà il senso al ro-
manzo; diventa una metafora che assume un significato universale: i so-
gni sono il motore della vita, sono simbolo degli ideali che aiutano ad
andare avanti ed hanno forza, anche se trovano difficoltà nel realizzarsi:
non diventano mai illusioni defatiganti ma restano speranze che aprono
il futuro. Comunque c’è un tono di rimpianto come dice il Duca ricor-
dando la figura del barbiere Totò scomparso in un nevoso giorno inver-
nale: “Magari avessimo potuto fermare il tempo, caro Totò, nella tua bot-
tega, con la nostra giovinezza. Volevamo andare senza sapere dove, senza
sapere che eravamo già arrivati”. E Gianna, con la sua concretezza, sot-
tolinea: “Vi siete costruiti un mondo surreale”.

       Accanto a questi rilievi sul contenuto e sulla tematica del romanzo
si possono notare alcune caratteristiche significative.

       In primo luogo c’è un procedimento anacronico del racconto che
mescola i ricordi del passato con le vicende e le riflessioni del presente.
Questo modo espressivo genera uno stile spesso allusivo che mescola ri-
cordo realtà e sogno in un impasto molto originale.

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