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ultima di campionato, il Genoa si salverà solo se batterà la Fiorentina a Firenze oppure
pareggerà con la Fiorentina e l’Inter batterà l’Empoli a San Siro. Il romanzo della
genoanità continua… con la solita trama.
P.P.S. Per fortuna la sera del 26 maggio gli dèi del pallone strizzano l’occhio al Genoa,
che pareggia 0-0 a Firenze mentre l’Inter batte l’Empoli 2-1, con grandi rischi nel
finale: salvataggi sulla linea, traverse, parate strepitose di Handanovič… Salvi per
miracolo!
Salvi, ma con la porta dell’inferno appena dietro le nostre spalle. Se restiamo nei
paraggi prima o poi si aprirà e ci inghiottirà: lo sappiamo, conviviamo con questo
spettro da decenni. Quando mai usciremo davvero dall’inferno?
Ma saremmo poi davvero felici di esserne fuori? Ci toccherebbe diventare vincenti! Ne
siamo capaci?
Lo vogliamo davvero? Dovremmo mettere da parte quel prezioso pezzo di genoanità
che è l’orgoglio della sofferenza! Dovremmo magari pretendere di rigiocare gli
spareggi del ’25 e ripartire da lì…, cucire sulla maglia la stella del decimo scudetto,
assuefarci ai successi, renderci insopportabile la sconfitta, gettare in un angolo i lunghi
anni di generosa povertà, diventare più egoisti e superbi, imparare a guardare gli
avversari dall’alto in basso, assumere quell’atteggiamento di supponenza che tanto
ora detestiamo negli altri…
Che strana, paradossale lezione ci regala la genoanità: l’inferno ci fa più buoni, il
paradiso ci fa più cattivi. Ma non è forse, questa, anche la lezione che viene dalla
storia del nostro cosiddetto mondo moderno: la storia dello sviluppo tecnologico e
della corsa al benessere spacciati per progresso?
Quanto è bello allora, alla fine, il nostro caro inferno genoano…!!
26 maggio 2019: Fiorentina-
Genoa 0-0: al Franchi vince la
paura. Viola e rossoblù salvi,
retrocede l'Empoli.
Brividi, angoscia, palpitazioni
sino all’ultimo secondo di
Inter-Empoli 2-1. Poi, l’urlo
liberatorio. Scongiurato
l’ennesimo “psicodramma”.
“Cöse da Zena”………
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