Page 132 - marecheviene-completo
P. 132

impaginato 21-11-2003 9:40 Pagina 130

             La vecchia beghina s’inginocchiò ed iniziò a
          recitare il rosario, seguita da tutti gli altri.

             Ad un tratto, apparvero le alte torri della parte
          medioevale della città sede del vescovado. Il porto
          era incuneato proprio nella parte più antica ed
          architettonicamente più interessante di quella città
          ricca di storia. L’innalzamento del mare lì non
          aveva provocato effetti significativi.

             Appena sbarcati, si disposero come se parteci-
          passero ad una processione. In testa c’era il
          sindaco Trombetta. Percorsero le strette vie che
          conducevano al vescovado, pregando: «Virgo
          fidelis… ora pro nobis…».

             Il vescovado era situato in un palazzo antico ed
          imponente che dava in una piazza pavimentata
          con lastre di pietra ed ornata, lateralmente, con
          cubetti di marmo bianchi e neri. Per arrivare alla
          porta d’ingresso, bisognava risalire una scala
          monumentale in marmo bianco.

             Ad attenderli, c’era il segretario del vescovo:
          «Sua eccellenza vi sta aspettando nella sala delle
          udienze, presto perché non ha molto tempo». Il
          tono era fermo e cortese.

             Il sindaco si mise a correre, per cercare di guada-
          gnare tempo, subito imitato dai suoi seguaci.
          Arrivarono nella sala come dei bersaglieri al passo
          di carica. Il Trombetta, folgorato dalla vista del

            130
   127   128   129   130   131   132   133   134   135   136   137