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XII
Nella saletta del primo piano del bar Trocadero,
si parlava della delegazione che si era recata dal
vescovo.
«Sono andati dal vescovo? Ma non hanno altro
cui pensare con tutto quello che sta succedendo?»,
il Cipolla era sbalordito.
«Ce l’hanno con don Lupo perché dice la
verità, intanto lui è rimasto qui mentre loro se le
sono data a gambe per fare gli affaracci loro»,
Monica, da dietro il banco, prendeva le parti di
don Lupo.
«E quando saranno riusciti a mandar via don
Lupo cosa avranno ottenuto? Tanto qui non ci
rimarrà più nessuno», Tugnin non riusciva a capa-
citarsi.
«Tu non li conosci bene. Mi sembra di vederli e
sentirli dal vescovo», lo studente-bagnino si era
messo in ginocchio ed imitava la voce del sindaco
Trombetta: «Monsignore… noi umili devoti
siamo a chiederle un atto di giustizia verso i par-
rocchiani del nostro paese che da troppo tempo
sopportano un parroco che non li ama… che non
ama la Chiesa! Che va dietro alle gonne delle can-
tanti di tabarin dai facili costumi! Vogliamo giu-
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