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sugli intrallazzi del sindaco e dei suoi amici
governativi!», anche lo studente-bagnino era
incazzato.
«Attento con le parole! Io non ho sentito
niente!», fece il maresciallo che, dopo essersi
guardato in giro per accertarsi che nel bar non vi
fossero dei cortigiani del sindaco, continuò can-
tando, con il suo accento napoletano: «E’ un
sindaco Trombetta, un po’ gondone, un po’
stronzone, non fatevi fregare, il dazio questa volta
è lui che lo deve pagare… almeno speriamo e
intanto cantiamooo…». Era intonato ed aveva una
bella voce. Una vera sorpresa! E chi lo avrebbe
mai detto? Un altro miracolo del mare alto.
Si avviò verso l’uscita e quando fu sulla soglia
si girò per il commiato: «Guaglioni cercatevi un
buon avvocato e… al momento giusto io farò la
mia parte, tanto sono vicino alla pensione.
Salutatemi il professor Lanterna e ditegli che lo
stimo, anche se è un po’ strampalato. Una volta si
mise contro tutti per darmi una mano. Non me lo
sono dimenticato», sorrise e, dopo aver salutato
militarmente, fece l’occhiolino. Poi, inforcò la
porta quasi di corsa.
Il Cipolla aveva in serbo una sorpresa: «Devo
fare un annuncio! Il Becca mi ha chiesto la
rivincita a boccette. Non gli va giù quell’elimina-
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