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strana: il pallino prese una direzione innaturale ed
andò a finire nel centro del castello. Era successo
che gli amici del Cipolla, che erano seduti con le
gambe sotto al biliardo, ad un cenno dallo stu-
dente-bagnino, avevano alzato, lentamente e da un
lato, il biliardo facendo andare il pallino a finire
tra i birilli. Grande applauso.
Il Becca dapprima rimase un po’ sorpreso, poi
si rese conto dell’accaduto e cominciò a gridare:
«Bari! Fregoni! Disonesti! E mi meraviglio di lei
che è un prete!». Se l’era presa con don Lupo che
era seduto vicino allo studente-bagnino.
Cominciò una grande bagarre: urla, minacce,
spintoni. Il Becca aveva dei sostenitori che erano
venuti dal suo paese.
La situazione stava per degenerare e il Becca,
generosamente, cercò di salvare il salvabile: «Che
se li tenga quei punti fregati! Tanto vinco lo
stesso!», e si mise in posa per l’accosto.
A quel punto, il Cipolla disse di non volerli
quei punti, provocando un’altra interminabile
discussione. Il giudice di gara, che al momento
della bocciata, invece di seguire la partita stava
parlottando con Monica, disse di non aver notato
nulla d’irregolare e che dunque i punti erano
validi. La partita riprese e con essa il catenaccio
del Cipolla che, ad ogni giocata, andava a toccare
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