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                 il sedere di Russuna-Mussuna per richiamare la
                 fortuna. Il Becca pensò bene di imitarlo ed andò a
                 mettere una boccia proprio in mezzo alle tette di
                 Russuna-Mussuna che gradì al punto di farsela
                 passare da un capezzolo all’altro. Il Becca era
                 come in estasi. Grandi applausi.

                    Il Cipolla, davanti a quella profanazione, se la
                 prese con la sua bella: «Ti sei fatta palpare da quel
                 beccamorto! Adesso tutta la scalogna verrà
                 addosso a me!». Andò proprio così e per lui la
                 sconfitta fu inevitabile. Russuna-Mussuna
                 cercava di farsi perdonare ma il Cipolla non ci
                 sentiva e urlava: «Dovrai farti decontaminare le
                 tette prima di venire di nuovo con me! Sono tette
                 beccamortate! Vade retro!».

                    Don Lupo cercò di portare la calma: «Non vale
                 la pena di litigare per delle bocce… datevi la
                 mano», fece rivolgendosi al Cipolla e al Becca.

                    «Per queste bocce da biliardo no ma per quelle
                 sì», fece il Becca guardando avidamente le tette di
                 Russuna-Mussuna.

                    Si misero tutti a ridere e il Cipolla abbracciò il
                 Becca, ammettendo la sua superiorità.

                    «A biliardo sono più forte io ma per il tettame
                 tu mi batti», il Becca era rimasto folgorato dalla
                 bella Russuna-Mussuna che si abbracciava il
                 Cipolla.

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