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Analoga situazione esisteva a Spotorno. La Via Aurelia romana correva
molto alta in quanto il litorale era impercorribile . I piccoli bacini imbriferi
costieri e le stesse pianure costiere erano all'epoca ricoperti, per la quasi
totalità, da fitti boschi che, costituendo un ostacolo al dilavamento del
terreno, rendevano molto limitati gli apporti solidi a mare. Solo a seguito
dell'aumento della popolazione e del conseguente sviluppo della agricoltura
intensiva, alle estensioni boscose, si sostituì gradualmente il
"terrazzamento" a supporto di una agricoltura povera ma estesa anche ai
pendii più scoscesi che, con il denudamento del terreno, rese possibile
apporti solidi a mare relativamente elevati. Si assistette pertanto fino
all'inizio dell'ottocento ad un lento ma continuo avanzamento del tutto
naturale delle spiagge del golfo.
Aumentò perciò decisamente la spiaggia di Noli tra la foce del Luminella
e la punta del Castello, quella di fronte all'abitato e a Spotorno nonché la
spiaggia tra la foce dei Crovetto e lo sporgente Sirio, mentre più a Nord una
breve spiaggia si addossava allo scoglio Sant'Antonio ed ancora oltre si
protendeva lentamente quella più grande della Maremma appoggiata
direttamente alla punta del Maiolo (Torre del Mare) che con Punta Prodani,
costituiva un ostacolo già allora, insuperabile al flusso detritico per cui il
litorale di Bergeegi era privo di alimentazione e quindi di spiagge. Questa
situazione è descritta dalle planimetrie di Matteo Vinzoni del 1750 circa.
Fig. N° 1 , 2
Fig. N° 1
Matteo
Vinzoni
Noli
Circa
1750
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