Page 30 - ricordi di sbarbaro-3
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Trascrissi la poesia, che lei mi disse essere di Guerrini, sul mio
            ricettario e feci vedere alla Lina. (fig.37)

                                                         fig.37   La   poesia   di
                                                         Guerrini, trascritta sul
                                                         ricettario.



























            che non poteva non essere a conoscenza sia del contenuto della
            scatolone, sia di quanto avevo trovato sulla scrivania; fissai la data sul
            breve   scritto   a   macchina   che   mi   diede   senza   parlare   e,   mentre
            sbrigava le sue faccende di là, esaminai alcune delle cose che c'erano,
            alcune le presi e la pregai di non buttare via niente; le cose restanti,
            sono sicuro, mi sono arrivate poi tutte da lei o da sua cugina Teresa
            Bacigalupo nel corso degli anni.
            Tra le cose prese subito, sul risvolto di una busta da lettere vuota
            trovai uno scritto di suo pugno, integrato da un appunto di Lina: ”Al
            tosco: un sangue infantile m'inonda sento un fresco sonno venire. Tu
            proteggi il sonno (di Millo)”.
























            Sotto, per mano della sorella, sottolineato: ”ultimi giorni”.
            Ancora sotto, di suo pugno, virgolettato: ”aggiustato il tiro”. (fig.38)




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