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In occasione delle periodiche visite a casa loro, avevo manifestato il
mio interesse per i problemi del paese, che stava attraversando un
periodo di tumultuosa cementificazione, con ampi squilibri e
disordine e la conseguente necessità della stesura di un piano
regolatore comunale.
Lui peraltro era molto preoccupato per la ventilata costruzione di un
palazzo davanti alla loro casa che avrebbe compromesso la vista del
paese dal loro terrazzino.
Quell'interesse, maturato con giovani della mia generazione, lo aveva
colto di sorpresa, tuttavia fu pronto a incoraggiarmi, a stimolarmi
all'impegno:”Fai bene, bravo! Io sono stato un disertore!”.
Protestai vivamente, informandolo che ero perfettamente a
conoscenza del suo comportamento coraggioso al tempo del
fascismo, in casa mia indimenticato, il prezzo pagato, la storia del suo
ricordo di Giorgio Labò ecc.
Stavolta lo sorpresi io, perchè non immaginava che sapessi tante cose
di lui; sorrise e chiuse il discorso andandosene di là, forse con il
magone.
Nel '67 è morta sua zia Beppina; era all'opera pia Siccardi e sono
andato qualche volta a medicarla per una neoplasia ulcerata del seno;
mi voleva bene , povera vecchietta, ricordava mia mamma, e loro
erano al corrente, come anche i cugini di Rapallo.
Poco dopo anche Nino morirà lì.
A marzo è nato il mio primo figlio, Marcello, e loro hanno incaricato
Gina Lagorio di acquistare per lui una medaglia d'oro
commemorativa di Papa Giovanni XXIII°, per il quale, mi ha detto la
Lina, Millo aveva grande rispetto.
“Al piccolo Marcello l'augurio che somigli al nonno” recitava il
biglietto d'accompagnamento. (fig.31)
fig.31 Il biglietto per Marcello che accompagnava il
medaglione di papa Roncalli.
Mi ha sempre stupito la stima che aveva di mio padre, del quale
conosceva bene la storia.
Quella stima ribadirà ad agosto quando vorrà essermi vicino dopo un
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