Page 22 - ricordi di sbarbaro-3
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In certe occasioni mi regalava anche cose più interessanti, di alcune
delle quali sembrava volersi liberare oppure che considerava più
preziose; un'acquaforte di Montale, con dedica, nel primo caso,
(fig.26)
fig.26 L'acquaforte
di Montale con de-
dica rappresentan-
te Manarola.
un disegnino di Peluzzi o di Silvano Scheiwiller, nel secondo caso,
tutte cose che mi metteva in mano senza farci tanti discorsi sopra,
accompagnate però da toni diversi, più eloquenti di tante parole.
Nel '63 è morta sua zia Luigia ed io ero a Genova.
Gli avevo portato Mariateresa, la mia ragazza, la quale si era subito
conquistata tutti e due e l'avevo portata a Verezzi, dove lui mi aveva
mandato appena presa la patente, innamorato com'era di quel posto;
di lì, allora, gli avevo scritto, grato, una cartolina che, con grande
sorpresa, ho ritrovato dopo la sua morte, nel famoso scatolone (forse
tra le cose più care..).
La Lina l'aveva subito adottata, le piaceva la sua modestia, la sua
timidezza e, naturalmente, aveva preso le sue informazioni dalla
Maria Toso, dall'Adelina, dalle donne del Monte.
Nel '64, anzi, lui le aveva regalato una copia di “Trucioli”, credo
l'ultima che avesse, del resto lui non teneva niente...; in un incontro di
quei tempi mi aveva spiegato che il titolo della rivista “Circoli”, sulla
quale aveva scritto, alludeva alla frase che la leggenda attribuisce ad
Archimede quando, rivolgendosi al rozzo romano che aveva fatto
irruzione in casa sua, disse: ”Noli tangere circulos meos!”, “non
toccare i miei cerchi”, che aveva disegnati sul pavimento
(naturalmente per far capire al regime di non rompere le scatole).
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