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Il Comandante Piero Calamai, dopo il
naufragio dell'Andrea Doria finì, in
pratica, la sua carriera, fino ad allora
ricca di soddisfazioni. Aveva 58 anni al
momento del sinistro e guadagnava uno
stipendio di 625 US$ al mese, per i tempi
ragguardevole. Recenti rivelazioni e studi
successivi hanno riabilitato la figura e
confermato la correttezza del suo operato
e quello del suo equipaggio.
Morì nel 1972 nella sua abitazione della
città natia, (molte fonti riportano che le
sue ultime parole siano state "sono tutti
salvi i passeggeri?") proprio mentre dagli
Stati Uniti gli stava giungendo una
comunicazione di John C. Carrothers, un
ingegnere navale in pensione che era
diventato uno dei maggiori esperti di
collisioni navali e in particolare di quella
fra l'Andrea Doria e la Stockholm;
Carrothers, il primo a sostenere la
responsabilità del terzo ufficiale della
nave svedese, voleva comunicargli che il
sinistro della Doria veniva adesso
studiato all'Accademia navale di
Annapolis e che nella pubblicazione
ufficiale dello U.S. Naval Institute,
Proceedings, di cui allegava la copia di
una pagina, si ratificava la ricostruzione
dello stesso Carrothers, che riabilitava
Calamai.
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