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Poteva portare fino a 1241 passeggeri, 218 passeggeri di prima classe, 320 di seconda e 703 di terza, su 10
ponti. e 580 di equipaggio, quando venne varata, rappresentava uno dei punti d'orgoglio dell' Italia , che stava
allora cercando di ricostruire la propria reputazione dopo la seconda guerra mondiale .
Degna erede dei transatlantici degli anni trenta , la Andrea Doria era la più grande e più veloce nave da
passeggeri della flotta italiana di linea ed era considerata anche la più sicura. Durante il suo centounesimo
viaggio lungo la “rotta del sole” la nave si imbatté in un fitta nebbia vicino al battello-fanale di Nantucket, a
180 miglia dalla torre faro Ambrose (posto all'ingresso dell'Ambrose Channel, il principale canale per le
imbarcazioni di grande stazza dirette al porto di New York.) , durante l'ultima notte prima dell'arrivo a New
York. Anche se una rigida separazione tra le classi li ripartiva gerarchicamente in dieci ponti, tutti i passeggeri
erano intenti a festeggiare l'imminente arrivo a destinazione. Il concerto dell'orchestra fu però bruscamente
interrotto alle ore 23,10 del 25 luglio 1956, da un boato: l'Andrea Doria era stata speronata.
La prua del transatlantico svedese Stockholm aveva sfondato la fiancata, penetrando per 12 metri tra le cabine
di cinque ponti e distruggendo tutto ciò che incontrava; trascinata lungo tutto il lato destro continuò a produrre
danni trasformando gli spaziosi corridoi dell'Andrea Doria in un dedalo di lamiere. In pochi minuti lo scafo si
inclinò di 20° e il comandante Pietro Calamai realizzò immediatamente che si stava trattando di una situazione
critica per la sua nave; nonostante ciò, decise di ritardare l'ordine di evacuazione per impedire che il panico
gettasse i passeggeri e l'equipaggio
nel caos, e si limitò in un primo
momento a lanciare un SOS alle ore
23:20. (ora locale)
Fortunatamente, numerose navi
risposero in breve tempo al
messaggio di S.O.S.: la prima a
sopraggiungere fu il cargo "Cape
Ann" ore 00:45 del giorno 26, alle
ore 01:23 la nave trasporto"Wm. H.
Thomas", alle ore 06-16 il
transatlantico francese "Ile de
France", che aveva incrociato
l'Andrea Doria poco prima e ritornò
indietro a tutta velocità;
successivamente arrivarono sul
luogo del disastro la petroliera "Robert E. Hopkins" e il cacciatorpediniere "Edward H. Allen".
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