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Quella notte, il Duca dando un calcio ad un barattolo colpì, inav-
vertitamente, una gattina che se ne stava acquattata ai piedi di una fio-
riera. Spaventata, andò a nascondersi sotto un’auto parcheggiata sulla
strada. “Poverina… hai visto com’è magra?”, il Duca cercò di farla uscire
dal nascondiglio senza successo. Allora, ritornò nel bar e si fece dare una
ciotola di latte che posò vicino all’auto. La gattina dopo un po’ uscì e si
mise a bere. Ogni tanto si guardava in giro circospetta ma anche come
se fosse in cerca di protezione. Poi, si fece prendere dal Duca che co-
minciò ad accarezzarla: “Sai che ti dico amigo? Ce la portiamo a casa e
l’adottiamo. Siamo troppo soli”.

       Appena giunti a casa, si pose il problema di trovarle un nome. “Sei
tu che hai fantasia… vedi un po’ di sforzarti”, fece il Duca all’amico.

       “L’hai adottata tu ed allora bisognerà chiamarla Duchessa”.
       “Duchessa, mi sembra un nome un po’ pomposo, semmai Du-
chessina così facciamo contenti la zia Pallina e il suo amico rimatore.
       Il giorno dopo, Zuccherino arrivò raggiante nella bottega di Totò:
“Organizziamo uno spettacolo studentesco impegnato in un vecchio ci-
nema e noi ne faremo parte”.
       “Come?”, Archiloco era curioso.
       “Io leggerò dei versi di Walt Whitman e tu canterai quella ballata,
quella di Gesù Cristo in cinquecento…”.
       “Quella vecchia ballata dei tempi delle tragicommedie estive?
Non so se va bene…”.
       “Andrà benissimo, ne sono sicura e poi mi sono impegnata, non
farmi fare brutta figura”.
       In un vecchio cinema pieno di fumo, si esibirono molti studenti
recitando poesie, cantando canzoni, facendo satira su politici che anda-
vano per la maggiore e su professori dell’Università. Il Duca fece una stra-
ordinaria imitazione del più antipatico docente della Facoltà di lettere sca-
tenando risate a non finire. “Rigore, rigore, lo studio è rigore”, ripeteva
sempre quel docente e il Duca: “Professore mi sembrava fallo a due in
area”. Gianna lesse Lettera a una professoressa della Scuola di Barbiana di
don Milani. Archiloco concluse lo spettacolo cantando la sua ballata ac-

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