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mava sempre. Lei e Totò si erano separati anni prima. Non andavano d’ac-
cordo. Lei così piemontese, lui caciarone, sempre pronto a far ribotta con
gli amici. A spendere e a spandere. Forse, non era un piemontese doc. Ave-
vano mantenuto i rapporti e probabilmente si volevano ancora un po’ di
bene. Lei faceva la donna di servizio in una famiglia che abitava dalle parti
di Via Po. Quando Archiloco la incontrava, nei pressi di Palazzo Campana,
si intratteneva volentieri con lei. Le si era affezionato.
Il Duca, anziché studiare, passava molto tempo nella barberia dove
si faceva portare, da una latteria che era proprio di fianco, cappuccini,
cornetti e gigantesche meringhe alla panna che offriva generosamente al-
l’allegra brigata. A volte, passava anche Gianna, sempre indaffarata in
compere e commissioni da fare.
Era una grande ballerina ed eccelleva nel rock, nel twist, nel liscio,
nel latino-americano. Insomma, in tutto. A volte, nel marciapiede al-
l’esterno del negozio di Totò, improvvisava una vera e propria scuola di ballo
con i clienti e gli amici. Totò posava il giradischi su di una sedia e inco-
minciavano le danze all’aperto. Gianna ed Archiloco erano una coppia for-
midabile. Ballavano anche a richiesta mietendo un notevole successo. La loro
specialità era il fox-trot. Era stata lei ad insegnarlo all’amico. Quando bal-
lavano, si fermava molta gente a guardare. Totò era raggiante: “Questi sono
artisti… non capita tutti i giorni di vedere uno spettacolo del genere”. Il loro
pezzo forte era Lonely eyes suonato dalla grande orchestra di Paul Whiteman.
Totò la cantava nel suo inglese-piemontese. Aveva imparato le parole ascol-
tando quel vecchio disco decine e decine di volte. Quando terminavano l’esi-
bizione, Gianna ed Archiloco erano accolti da grandi applausi. Poi, canta-
vano tutti insieme: “Lonely eyes…”.
“Questa bottega è un teatro di rivista e io sono il regista!”, Totò
era orgoglioso dei suoi ragazzi e della sua bottega. Quanta allegria in
quella compassata via della vecchia Torino!
Un pomeriggio, Il Duca entrò in negozio urlando: “Questa sera
tutti al Gobetti c’è il Living Theatre!”.
“E che è?”, fece Totò curioso.
“Che è? La novità americana! Tutti nudi!”.
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