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tare le doti di Papatoff: “Un fenomeno che con la palla si da del tu. Stacchini
alla palla da del voi. Papatoff oggi è infortunato: il solito sedere juventino!”.
A quel punto, si intromise il marito della signora: “Senta lei, che di calcio non
ne capisce niente, la smetta di importunare mia moglie!”.

       “E chi importuna… è la sua signora che, invaghita del Gino, non
connette più… lo idolatra”.

       La discussione degenerò e il marito arrivò al fatidico: “Lei non sa
chi sono io sbarbatello!”.

       Il Duca urlava: “Io sono un grande di Spagna! Antenati trattene-
temi dall’ira! Non posso mettere le mani su di un plebeo!”. Tornò la calma
quando la coppia si spostò da un’altra parte.

       “Ma chi è questo Papatoff?”, Totò era curioso.
       “E che cacchio ne so… Totò, con te non si può dire niente che bevi
tutto”, il Duca gli diede un buffetto sul naso.
       Gianna e Zuccherino, che durante la discussione non sapevano se
il Duca scherzasse o no, cominciarono, come al solito, a ridere. Il Duca
era imprevedibile. A sentirlo, sembrava che questo Papatoff esistesse dav-
vero. Che attore! Non sapeva resistere ad improvvisare quei numeri. Ap-
pena trovava qualcuno che abboccava, scattava la sceneggiata. La partita
fu un disastro per il Genoa che fu sconfitto per sette a zero. Stacchini se-
gnò due reti. Zuccherino e Gianna avevano tifato per lui che, oltre a gio-
care bene, era anche un bel ragazzo.
       “Traditrici! Adultere! Concubine! Donne di facili costumi! Il
cuore non mi regge, che dolore! Archiloco sorreggimi… aita… aita…
poffarbacco…”, il Duca si era appoggiato teatralmente all’amico e imi-
tava la voce e la mimica di Totò, il grande attore comico. Mentre usci-
vano dallo stadio, si imbatterono nella coppia della lite calcistica. “Due
reti di Stacchini! Mi saluti Patatoff!”, il marito era sarcastico.
       “Papatoff, prego, in Boemia non ci sono Patatoff semmai ci sono
delle Patatoneff. Che ignoranza!”. Archiloco si mise prontamente in
mezzo ai due in modo che non passassero alle mani.
       “Ragazzi, questa sera dove si cena? Sono un po’ miscio, ci facciamo una
spaghettata in casa?”, il Duca, che era un gran cuoco, programmava la serata.

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