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Il Genoa fu sconfitto anche nella partita di ritorno a Marassi, che andai a vedere
(sempre con un occhio di attenzione a “Mobilia”, che finì la carriera nel Torino, da
centravanti) con mio padre e Patrizio:
Campionato Serie A 1957/58 29ª Giornata
Genova, domenica 09 febbraio 1958, ore 14:30 Stadio "Luigi Ferraris" - Marassi
GENOA 1
JUVENTUS 3
Marcatori Emoli(J)al12', Colombo U. (J) al 37'pt; Sivori (J) al 4', Leoni (G) al 40' st
Altra sconfitta inflitta dal più forte… ma il Genoa se l’è giocata…
E fu così che cominciai ad interessarmi di più del Genoa (un poco alla volta) perché le
“prendeva”, con il suo “psicodramma”; tenendo ancora, per un po’, un occhio di
attenzione su “Mobilia” e sulla Juve come “seconda squadra”, poi la persi
completamente (lo credo: vinceva quasi sempre).
Mio padre comprese il mutamento in corso e “consacrò” la mia “genoanità in prossimo
arrivo” a seguito della “soffiata” di un suo amico (preoccupato… non era di sinistra)
che gli aveva riferito di avermi visto ad una “manifestazione di comunisti”. C’era stato
uno sciopero operaio ed io avevo aderito con la mia classe (allora ero studente) senza
neppure conoscerne bene le motivazioni. Ci trovavamo sotto al palco degli oratori e
venimmo invitati a salire per manifestare l’adesione. Fui sospinto sopra dai miei
compagni per farmi uno scherzo. Tutto emozionato (era la prima volta che parlavo ad
un pubblico così numeroso) riuscii appena a dire: “Porto l’adesione degli studenti”. Mio
padre, avuta la conferma che il suo amico gli aveva riferito in modo corretto, mi disse
sorridendo: “A semmu zà genoani e ôa ti fe u cumunista??? Ti nu n’è mai a basta???”.
Da allora, fu un susseguirsi di andate a Marassi con mio padre ed i suoi amici, in treno
e poi con il pullman organizzato dal Genoa Club di Spotorno, che nel frattempo era
stato fondato. Patrizio, che abitava a Genova, spesso ci raggiungeva allo stadio. A
volte, organizzavamo delle “spedizioni” con i nostri figli.
Nel 1970 (anno dei Mondiali di Calcio in Messico-quelli di Italia Germania 4-3, vinti dal
Brasile) a Spotorno si svolsero le elezioni amministrative. Vinse una lista di sinistra di
cui facevo parte. L’ing. Nigi Nepote, un torinese con entrature nella Juventus,
spotornese d’adozione, che faceva parte dell’Azienda Autonoma di Soggiorno, chiese
un incontro a me e ad alcuni componenti della lista. Ci vedemmo al Bar Excelsior e
l’ing. Nepote si spiegò: “Pensando che vincesse l’altra lista, ho concordato con alcuni di
loro di organizzare il “Processo ai Mondiali” con la presenza di giornalisti, calciatori,
allenatori, dirigenti sportivi. Se siete d’accordo possiamo partire”. Non si poteva certo
dire di no e fu un vero successo. Quell’anno vennero a Spotorno alcuni calciatori della
Nazionale, dirigenti, allenatori e giornalisti reduci dal Campionato Mondiale. L’Italia di
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