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aggiungo io – c’è qualcosa di tuo, anche quando
non ci sei resta ad aspettarti…». Lo studente-
bagnino pensava a voce alta.
«Bravo! Che belle parole!», fece la ragazza
abbracciandolo.
«Ma che bravo… sono parole di Cesare
Pavese… ma non l’ha letto nessuno in questo
paese? Vedrò di preparare delle dispense a scopo
divulgativo», lo studente-bagnino rideva.
«Allora restiamo qui e non ci sposiamo.
Intanto, mi leggerò Pavese», anche la ragazza
rideva.
«Non solo dobbiamo restare ma dovremo
preoccuparci di governarlo questo paese magari
mandando a casa il Trombetta e i trombettieri, o
almeno provarci. Non possiamo lasciare da solo il
povero Bastiancontrario».
«E chi è?».
«E’ un povero consigliere di minoranza che
vota sempre contro. Pensa che soddisfazione,
anche per lui, poter votare a favore di una giunta
amica».
«E se non ce la faremo?».
«Daremo battaglia dall’opposizione e don Lupo
ci darà una mano. Non ci si può indignare per le
ingiustizie del mondo, le guerre, la fame, i disastri
ambientali, se non si ha la coscienza a posto…».
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