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Lo studente-bagnino riprese quegli oggetti dal
raccoglitore d’immondizia e li rimise a galleg-
giare sopra la tomba del poeta, stando bene
attento di posizionarli dietro la lapide, in modo
che il bestemmiatore incazzato non li potesse
vedere.
Il poeta lo ringraziò e mosse l’acqua sopra la
tomba che, in cerchi concentrici, lanciò piccole
onde in tutte le direzioni.
Lo studente-bagnino era passato dal cimitero
per portare del cibo ad un vecchio gatto che era
rimasto intrappolato su di una collinetta, comple-
tamente circondata dal mare, dove si trovava una
grande cappella. Era un gatto segnato da mille
combattimenti e da una vita veramente randagia.
Lo studente-bagnino aveva tentato di toglierlo da
quella situazione ma il furbo felino non si faceva
prendere. Si arrampicava sul tetto della cappella,
guardava il panorama e poi si metteva a dormire
all’ombra di un lungo cipresso. Lo studente-
bagnino gli portava, ogni giorno, del cibo e del-
l’acqua che sistemava ai piedi della cappella. Il
gatto, di notte, quando non c’erano disturbatori,
scendeva dal suo belvedere e si ristorava. Poi,
risaliva a guardare le stelle. Era vecchio e
malandato. Forse aveva deciso di aspettare lì la
sua ora, su quella cappella che era la più bella del
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