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vita, nonostante tutto, scorreva nella giusta dire-
zione.
Nella parte alta della collinetta, in primavera,
nascevano spontaneamente cespugli di ginestra e
di valeriana che dipingevano di giallo e di rosa
carico quella propaggine di cimitero. Era l’unico
periodo in cui lo studente-bagnino portava dei
fiori ai nonni, che erano sepolti in loculi posti in
alto. Raccoglieva un po’ di ginestra e un po’ di
valeriana, poi faceva dei mazzetti e li deponeva
nei vasi delle lapidi. I nonni ora se ne stavano
all’asciutto e potevano fare a meno anche dei fiori
ma in primavera sarebbe tornato con la ginestra e
la valeriana.
Lo studente-bagnino si avviò verso il paese, con
l’acqua che gli arrivava alle ginocchia. La
quantità e la varietà degli oggetti che, cullati dal
mare, gli strisciavano sulle gambe era impressio-
nante.
Ad un tratto, vide i vigili del fuoco che, a bordo
di un gommone, stavano trafficando con un aspi-
ratore-diesel che emetteva un denso fumo nero.
Nell’aria c’era un odore acre di gasolio. Un ser-
batoio difettoso spandeva, tutt’intorno, il suo con-
tenuto oleoso e puzzolente. I vigili del fuoco
stavano tentando di limitare i danni.
Nella piazzetta davanti al bar Trocadero,
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