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          cimitero. Un posto di prestigio, anche per un
          gatto.

             Lo studente-bagnino osservava una sottile linea
          grigia che, con un quasi impercettibile movi-
          mento, risaliva la collina. Erano topi che, in fila
          indiana, si arrampicavano lungo una crosa. Il loro
          incedere era regolare ed ordinato come quello di
          un’armata in movimento. La loro meta era una
          discarica di rifiuti urbani che si trovava aldilà
          della collinetta, in una valletta che sembrava un
          girone infernale. Avrebbero atteso lì gli eventi,
          pronti a ritornare in paese non appena il mare
          avesse messo giudizio. Molti di loro erano
          annegati e galleggiavano nelle strette vie del paese
          ma c’era stato un vecchio topo che aveva indicato
          una via di fuga e un luogo dove avrebbero trovato
          rifugio. Quella discarica era stata come una terra
          promessa.

             «Che destino il loro…- pensava lo studente-
          bagnino – …si portavano dietro una maledizione.
          In molti si erano preoccupati dei tanti animali che
          vivevano in paese e, in un modo o nell’altro, li
          avevano protetti dal mare che, invece, per i topi
          era stato visto come un’occasione per fare piazza
          pulita. Ma quelli si erano organizzati da soli ed un
          vecchio capo li stava conducendo alla salvezza».
          Lo studente-bagnino sentiva di ammirarli, anche

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