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                                       XVIII

                    Ormai, da molti giorni, il mare si era fermato.
                 Il paese, con i piedi nell’acqua, era semi deserto.
                 Ma la forza del mare non si era arrestata dove
                 segnavano gli indicatori posti sui muraglioni,
                 sugli scogli, sulle ringhiere della passeggiata a
                 mare. Era andata ben oltre. Aveva attraversato il
                 paese e la vita delle persone che lo abitavano
                 mutando rapporti, convenzioni sociali e, almeno
                 in alcuni casi, anche le relazioni personali.

                    La calma del mare e la quiete del paese contra-
                 stavano con la bufera che si era scatenata nel-
                 l'animo di molti e con le sconvolgenti novità che
                 avevano, radicalmente, mutato un modo di vivere.

                    Anche il cimitero era stato invaso dal mare, che
                 aveva sommerso le tombe. Erano rimaste all’a-
                 sciutto solo le cappelle situate ai piedi di una col-
                 linetta. Anche lì una calma quasi irreale. Qualcosa
                 però si muoveva. Degli oggetti, trasportati dal
                 mare, galleggiavano spostandosi da una tomba
                 all’altra. C’erano un pitale di plastica, un piccolo
                 salvagente e una grande bottiglia che, mossi da
                 una leggera brezza, navigavano come fossero in
                 processione. Si erano fermati per un po’ accanto
                 al sarcofago di un grande bestemmiatore sempre

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