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“Bisanzio? Mi permetto di dissentire, caro dottor Flatus, la mia
culla è l’Avana!”,gli fece il Rino.
“Sei ancora giovane amico mio... io sogno Bisanzio e, da un po’
di tempo, anche Sodoma e Gomorra”.
Nel sentire nominare Sodoma e Gomorra Rino fu percorso da
un brivido ed istintivamente appoggiò la schiena al muro. Fissò,
con sospetto, il suo maestro che, intuito che cosa gli passasse per
la testa, lo rassicurò: “Parlavo in senso metafisico”.
Il Rino tirò un sospiro di sollievo poi, preso il telefono, chiamò
la trattoria “I tre merli”: “Preparate per tre! (meglio in tre, non si
poteva mai sapere)”, urlò nella cornetta: “sono quello del commer-
cio equo e solidale...come ? Dite che non esiste? Che è un’utopia?
Essere utopisti o morire! Diceva Pasolini...”.
“Infatti è morto”, gli fece una voce nasale ed antipatica dall’al-
tra parte del telefono.
Il Rino e il dottor Flatus finirono di scrivere a due mani l’artico-
lo “La sfida ecosolidale, nuovi paradigmi per l’unità delle sinistre
alle soglie del 2000, l’ecologia oltre l’illuminismo”. Poi passarono
dal piano S2 a chiamare un dirigente in disgrazia, confinato nella
stamperia. Il Rino sosteneva che non si poteva andare ai “Tre
merli” in due.
Si avviarono verso la città vecchia. Fuori splendeva il sole e la
loro ombra li precedeva accarezzando i basoli di quella vecchia
Genova che era meglio di Atene, di Roma, di Bisanzio, di Sodoma
e di Gomorra.
Nel cupo palazzo dell’Ente Grigio, intanto, i Presidenti dei
Consigli Massimo e Minimo, e tutti i componenti dell’Esecutivo
continuavano a starnutire: “Etci! Eeeetciii! Etci! Etci! Etciiii!”.
Erano stati tutti colpiti da rinite allergica.
Dopo alcuni anni, un evento scosse il palazzaccio dell’Ente
Grigio.
Era scoppiata la guerra? La destra aveva vinto le elezioni? Il
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