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così ci avevano  insegnato ed in questo noi abbiamo creduto:
   Per la Patria si doveva  andare e siamo andati, abbiamo dato tutto quello che si
   poteva, anche la vita.
   Purtroppo  tanti, troppi amici e coetanei che hanno creduto come me in quella
   causa, hanno  pagato  con la vita il loro amore  per la Patria, io li porto tutti con
   me, nel cuore. Il Signore ha voluto cho io tornassi vivo da quell'esperienzater-
   ribile della Campagna di Russia, come poi si è rivelata.
   Mi sono chiesto tante volte  perché il Signore mi ha voluto salvare,  non ho mai
   trovato una risposta, ma certamente  di quell'esperienza  ttagica devo dare testi-
   monianza, sono contento di aver fatto il mio dovere  fino in fondo  e chiedo solo
   rispetto per tutti quelli che sono partiti come me con l'entusiasmo della loro
   giovane vita ed ora sta sepolto lassù, senza  una tomba e senza un fiore.
   Sono stato assegnato  alla4" compagnia  mitraglieri del79'battaglione  -   che
   componeva insieme  al 63' la legione  Tagliamento.
   Ogni compagnia  era composta da tre plotoni  mitraglieri ed ognuno  di essi da
   25-30 uomini  addetti alla mitraglia  ed aggregati alla compagnia.  Io ero mitra-
   gliere e mi fu assegnatal'arma  n. 7 (una Breda  37), come addetto alla mitra-
   glia mi spettavano  i gradi da caporale, ma io li ho rifiutati.
   Comandante  della Legione era il Gen. Nicolò Nichiarelli  e Generale  Messe
   per il corpo d'armata, i quali erano  contatto  con i comandi  Tedeschi.
   Lapartenza dall'Italia  della mia compagnia  avviene il 3 settembre  1941.
   Il  trasferimento  avviene tramite tradotte ferroviarie  attraverso  Austria,
   Romania, Bucarest, Moldavia, siamo aggregati alle truppe di tedeschi,
   Ungheresi, Rumeni; dopo cinque giorni di sosta in Romania, la carovana  parle
   verso est, si procede lentamente perché il terreno è sconnesso irto d'ostacoli.
   Ariva l'ordine dal Gen. Messe  di trasferirci  in direzione  del fiume Dnieper.
   Proseguivamo nella marcia e si tirava la cinghia  perché  la sussistenza  non arri-
   vava, restava molto indietro rispetto  a noi, per cui ci si anangiava  come si
   poteva, si andava avanti a gallette  e scatolette, ma il morale  era alto e si tirava
    avanti con fiducia - non ci perdiamo  certamente d'animo  per un po' di disor-
    ganizzazione, siamo appena agli inizi ed è comprensibile.
    Ordini superiori  avevano assegnato verso la metà d'agosto  la 63o Legione
   Tagliamento alla terza Divisione  Celere.
   La soddisfazione  di appartenere  a questa Divisione  è grande,  ma è subito ridi-
   mensionata dall'altro ordine di lasciare gli automezzi  perché servivano  per il
   trasferimento della Divisione Torino  che era indietro,  e quindi a malincuore
   continuiamo il viaggio  a piedi.
    Siamo accampati  lungo la riva destra del fiume Dnieper, dall'altra sponda,
   lontana circa un chilometro  e il nemico era appostato e sparava appena  vede-
   va che qualcosa si muoveva.
   Abbiamo  costruito dei ripari scavati sotto teffa, delle trincee,  delle postazioni
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