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dalla prima pagina sche del ’68, e il libro sembrò interpre- nota antesignana delle lingue straniere
tare, anche nei toni, molte delle istanze a Savona, era stata contattata dalla fami-
a fare scuola ai ragazzi. Già allora era di quelle lotte. glia Rigutini prima dello scoppio della
convinto che la parola, e la dignità che guerra per dare lezioni private di ingle-
essa porta, fosse più importante del Il Santo Padre, nel suo discorso del 20 se a un ragazzo in quella casa. Veniva
catechismo. A quell’epoca Firenze era giugno, ha precisato che la sua visita prelevata in macchina dallo chauffeur
diventata il crocevia di incontro di una a Barbiana “non cancella le amarezze della Società Azogeno e portata in quel-
chiesa democratica e donativa, rivolta che hanno accompagnato la vita di don la casa. Là dava lezioni di inglese ad un
ai bisogni degli ultimi, che si scontrava Milani – non si tratta di cancellare la ragazzo molto educato, timido e chiuso,
con la tradizione ecclesiastica conser- storia o di negarla, bensì di compren- sofferente agli occhi, sempre arrossati.
vatrice. Il sindaco di Firenze La Pira, derne circostanze e umanità in gioco”, Di questo ragazzo, Lorenzo, non ha mai
gli insegnamenti di don Mazzolari, la affermando anche che la Chiesa ri- saputo il cognome. Negli anni succes-
cura spirituale di don Bensi avevano conosce nella vita di don Milani “ un sivi ha dedotto si trattasse dello stesso
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dato spazio a giovani preti come don modo esemplare di servire il Vangelo, i Lorenzo Milani” .
Ernesto Balducci, don Mazzi, padre poveri e la Chiesa stessa.” Ai sacerdoti
Turoldo e don Milani che si rivolge- presenti ha ricordato che, in don Mila- Il particolare degli occhi arrossati è in-
vano con forza alle classi più povere ni, “tutto nasce dal suo essere prete. teressante perché sappiamo che verso
e condividevano con loro il cammino Ma, a sua volta, il suo essere prete ha i dieci - undici anni Lorenzo aveva sof-
dell’emancipazione post bellica. una radice ancora più profonda: la sua ferto di irite, una malattia degli occhi e
fede. Una fede totalizzante, che diventa nell’inverno del 1935 aveva, appunto,
Lorenzo Milani Comparetti, così era un donarsi completamente al Signore e undici anni. Alla fine del 1938 si recò Gita a Calvana , 12 agosto 1958. Foto di Mario Rosati che ne ha fatto
registrato all’ anagrafe, nato a Firenze che nel ministero sacerdotale trova la dalla zia Beatrice per un periodo più dono a Simone Bandirali, autore della “Preghiera” qui pubblicata.
il 27 maggio1923, proveniva da una forma piena e compiuta”. Un mese pri- lungo e fu deciso di immetterlo nel Li-
famiglia agnostica dell’alta borghesia ma, il 13 maggio, la dottoressa Valenti- ceo Chiabrera di Savona frequentato dai PREGHIERA
e dell’intelligencija italiana. Battezzato na Oldano, curatrice del testo di Lettera giovani Rigutini. La dottoressa Oldano (Ricordando don Lorenzo Milani, 1967-2017)
nel 1934 al solo scopo di sfuggire alle a una professoressa ( in Don Milani, Tutte ha ritrovato la domanda di iscrizione In questa notte di stelle
leggi razziali perché sua madre, Alice le opere, collana I Meridiani, Mondadori del dicembre 1938, il verbale di ammis- sospesa sul precipizio dei cuori
Weiss, era ebrea, aveva vissuto “nelle 2017) ed io, figlia del fratello maggiore sione al Liceo del 18 gennaio 1939, dove benedici, Signore
tenebre dell’errore”, come lui stesso di don Milani, Adriano, avevamo pre- Lorenzo frequentò la V ginnasiale, la il nostro cammino incerto
amava definire gli anni precedenti la sentato a Savona il mio volume Don pagella e il nominativo di alcuni suoi la gioia di vivere
profonda conversione che sarebbe Milani e suo padre, carezzarsi con le parole insegnanti: Giovanni Battista Corsiglia, la fatica di nascere e morire.
giunta solo nel 1943, quando era vo- ( ed . Conoscenza 2017) nella bella cor- (materie letterarie), Maria Pia Occella, Dà coscienza al povero
luto entrare in seminario, non senza nice dell’aula magna del Liceo Chiabre- (francese), Guido Giovacchini (cultura sberleffo al potente,
disappunto dei genitori. Di quei primi ra Martini. In quella stessa occasione, militare), Giulio Foddai (religione). Il 10 togli la noia dei giorni uguali
vent’anni, da borghese agiato e viziato, alla libreria Ubik era stata allestita una giugno, allo scrutinio del terzo trime- la spirale dell’ignoranza
volle parlare poco ai suoi ragazzi. Ma piccola mostra, dove era esposta, fra stre, ebbe voti discreti, ma un paio di che incatena il pensiero.
il suo alto lignaggio intellettuale gli l’altro, una lettera che Lorenzo Milani settimane dopo, il 26 giugno, a seguito Alza il vento che spinge
permise di chiamare i principali intel- aveva indirizzato a mio padre da Vado delle prove orali e scritte per l’ammis- senza travolgere.
lettuali dell’epoca a condividere il loro Ligure. Le ricerche di Valentina aveva- sione alla prima Liceo, i risultati furono Sfama il ladro
sapere con i suoi allievi. Don Milani era no permesso di ricostruire in dettaglio pessimi, tanto che fu rimandato a set- ferma la mano dell’assassino.
bisnipote del grande filologo Domenico la presenza di don Milani nel savonese tembre in italiano e latino. Dacci ali per volare
Comparetti, senatore del Regno, a cui fra il 1935 e il 1939. A mia volta, nel mio Scrivendo al fratello Adriano da Vado sogni da sognare
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doveva il suo doppio cognome (sebbe- libro ho portato a conoscenza molti il 4 febbraio di quel 1939, Lorenzo che non muoiano all’alba,
ne non lo usasse mai); il nonno Luigi documenti inediti provenienti dagli ar- riempì la missiva di disegni nei quali regalaci il riposo
Adriano Milani, direttore del Museo chivi privati della famiglia, mettendo ritrasse anche alcuni suoi insegnanti; all’ombra del tuo sole.
Archeologico di Firenze, numismatico in evidenza il rapporto di don Milani si aggiungono a quelli già rintracciati Benedici, Signore
e archeologo di fama, nella propria abi- con suo padre, mio nonno. Per spiega- dalla Dott.ssa Oldano il Prof. Guido lo sguardo della mia donna
tazione conservava sculture arcaiche re e chiarire gli eventi occorsi durante (matematica) da non confondersi con il sorriso dei miei figli.
e nel giardino la ricostruzione di una il passaggio del fronte in Toscana nel Guido Giovacchini, il Prof. Corsiglia Sorreggi la rondine ferita
vera tomba etrusca. In questo ambien- 1944, ho usato più volte il diario di Be- (italiano), il Prof. Carando (storia e filo- frena l’incedere del pavone.
te si erano svolti i giochi di don Milani atrice Sandri in Rigutini (1883/1973), l’ sofia) e la Prof.ssa Goreta (colei che lo Dà forza alla mia voce.
bambino. Da parte materna l’influen- anello di congiunzione fra don Milani boccierà agli esami). Benedici, Signore
za della cultura ebraica mitteleuropea e il savonese, attraverso la relazione la disperazione degli amanti
triestina contava altrettanti personaggi parentale tra la nostra famiglia e quella Nel mio libro ho spiegato che la vici- perché continui
di rilievo. Il cugino della madre Alice dei Rigutini, che avevano ospitato Lo- nanza tra i Milani e la famiglia Riguti- questo grande mistero
il mondo
era Edoardo Weiss, che fu allievo di renzo a Vado Ligure. Seppure chiamata ni non si interruppe nel 1939. Beatrice che con amore immenso
Sandri Rigutini e la sua famiglia sono
Freud e fondatore della Società Italia- “zia”, Beatrice Sandri era in realtà cu- a pieno titolo fra i personaggi di quella hai creato.
na di Psicoanalisi; Italo Svevo (pseu- gina di Albano, il padre di don Mila- “famiglia allargata” che condivideva la
donimo di Aron Hector Schmitz) era ni, e aveva abitato fin dal 1913 presso vita della famiglia di Don Milani. Ri-
un cugino acquisito e l’ottimo inglese i Milani, dove aveva conosciuto Enrico masta vedova, infatti, Beatrice si rifu-
parlato da Alice era frutto dell’insegna- Rigutini (1885/1940), coetaneo e ami- giò nella casa che i Milani avevano a Scritta da Vado Ligure al fratello Adriano il 3 febbraio 1939 da Lo-
2 mento di James Joyce, amico fraterno co di Albano, e come lui chimico. Nel Firenze e con il suo terzogenito “Loren- renzo Milani non ancora sedicenne, questa lettera “ricca e effigiata”,
di Svevo.
1915, dopo il matrimonio, la coppia si
era stabilita a Palermo, dove nacque il zone” attese il ritorno dei due figli che è così curiosa e densa di informazioni che va commentata. Ospite a
Quando don Milani, a trentuno anni, primo dei loro figli, Giampiero (1916 - aveva in guerra. Il maggiore Giampie- Vado della “zia” Beatrice Rigutini, ogni giorno Lorenzo prendeva il
ro ritornò mentre il mediano, Franco,
giunse nella piccola e isolata parroc- 1973). Seguirono Franco (1920 - 1942) sottotenente di Vascello sull’incrocia- “tranvai” che “in soli 20 minuti” lo portava a Savona dove era stu-
chia di Barbiana, capì che quella era la e Lorenzo (1922 - 1999). I genitori di tore G. dalle Bande Nere, perì nell’af- dente al Liceo Chiabrera. “Baffo”, diventato tranviere dopo aver su-
sua meta finale. Il giorno dopo il suo don Milani si erano sposati nel 1919 fondamento del natante il 1 aprile 1942 bito più bocciature, era stato compagno di Italo Balbo e, fosse stato
arrivo, si recò nel municipio di Vicchio e avevano avuto due maschi quasi co- e fu insignito della Medaglia di Bronzo compreso, osserva Lorenzo, sarebbe diventato ministro. Tra i passeg-
per comprare nel piccolo cimitero lo etanei di Franco e Lorenzo Rigutini. al Valor Militare. geri figurano adulti, gratificati col titolo di sciur e sciura (abbreviato
spazio della sua tomba e si dedicò su- Infatti il primogenito Adriano era nato Don Milani, quando usciva dal Semi- sc.) compagni di scuola e professori, tra i quali la “feroce” Goreta che
bito a svolgere in quel luogo che Dio nel 1920 e il secondogenito Lorenzo nel nario Maggiore di Firenze (dove era lo esaminò, rimandandolo, il “simpatico” professor Guido di mate-
aveva scelto per lui la sua opera di 1923. Ad essi nel 1928 si era aggiunta entrato nel novembre 1943) ed il fratel- matica (a lui è intitolata a Savona una scuola media) e il “simpatico
insegnamento per i piccoli montanari una bambina, Elena. Le due famiglie lo Adriano abitavano anch’essi in quel- e pazzo” Ennio Carando (con lui Lorenzo discute animatamente sul
della parrocchia, figli di poveri pastori erano dunque legate, oltre che dal rap- la casa, mentre i loro genitori , Albano romanzo storico) che “va tutti i giorni a pranzo alla trattoria Minuto
e contadini. Malgrado non ci fosse ac- porto di parentela, da stretta amicizia ed Alice, con la sorella minore Elena, si con gioco di bocce.” Docente di grande rigore morale, Carando, in-
qua corrente né luce elettrica, creò una in ambedue le generazioni. Proprio a erano rifugiati a Montespertoli (paese
scuola che li strappava al duro lavoro Lorenzo Rigutini si deve il nomignolo a circa 35 chilometri a sud di Firenze) segnò al Chiabrera dal 1939 al 1940, prima di trasferirsi a La Spezia.
su quelle montagne e insegnava loro con il quale don Milani si firmò duran- nella villa di campagna “Gigliola”. Nel Antifascista, medaglia d’oro alla memoria, entrò nella Resistenza or-
ad amare il sapere e il linguaggio. Nel te tutta l’ infanzia e l’ adolescenza. Per diario tenuto da Beatrice nel 1944, che ganizzando formazioni partigiane in Liguria e in Piemonte. Catturato
1958, quando venne pubblicato il libro distinguerlo infatti da Lorenzo Riguti- ho usato per chiarire alcuni passag- nel cuneese in seguito a una delazione, venne trucidato dopo atroci
Esperienze pastorali, al quale don Milani ni, detto “Lore” o “Lorenzone”, Loren- gi delle lettere di mio nonno Albano torture il 5 febbraio 1945, insieme al fratello Ettore.
lavorava già negli anni di Calenzano, zo Milani venne chiamato in famiglia pubblicate nel mio libro, il giovane se-
il suo tono anticonvenzionale inve- “Lorenzino”. minarista Lorenzo Milani figura più
stì profondamente il mondo cattolico volte, e fra quelle pagine ho trovato
malgrado la gerarchia vaticana faces- Negli anni trenta la famiglia Rigutini si vari particolari del tutto sconosciuti ed
se ritirare il volume dal commercio. trasferì a Vado Ligure e qui si inserisco- inediti fino ad oggi. Nel mio libro ho
In esso don Milani si rivolgeva ai suoi no le ricerche portate avanti per anni cercato di portare a coloro che si inte-
confratelli denunciando le difficoltà da Valentina Oldano, che aveva scoper- ressano a mio zio, con un linguaggio
che aveva incontrato svolgendo il suo to che Enrico Rigutini dirigeva l’ A.P.E semplice e poco accademico, quello
ministero sacerdotale. Il successo edi- (Applicazione Processi Elettrochimici) che ho scoperto soprattutto sulle im-
toriale del libro fece convenire a Bar- a Vado Ligure e abitava con la famiglia pronte che mio nonno ha lasciato sul
biana giornalisti, intellettuali e molti in un villino, oggi distrutto, di proprie- secondogenito Lorenzo, lavorando sui
cattolici incuriositi. La piccola scuola tà dell’azienda. I Rigutini partecipava- documenti. La mia testimonianza si li-
dove don Milani insegnava tutti i no attivamente alla vita cittadina nella mita a spiegare quei dettagli che solo
giorni dell’anno, diventò simbolo di quale erano bene inseriti se Enrico, u una appartenente alla famiglia può co-
inclusione e di cultura. Nel 1965 una Direttù, come veniva chiamato, era stato noscere. Non ero ancora nata quando
lettera aperta in risposta ai cappellani presidente del Vado calcio dal 1933 al è mancato mio nonno ed ero solo una
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militari, che avevano accusato di viltà 1939 , anno in cui si trasferì a Ferrara bambina quando è morto mio zio Don
gli obiettori di coscienza, fu inviata da dove morì, poco dopo il suo arrivo, a Milani. Conoscevo la dottoressa Olda-
Barbiana a tutti i giornali nazionali, ma causa di un infortunio sul lavoro. “Vado no da diversi anni, ci eravamo viste
solo «Rinascita» (giornale comunista) è ormai per noi un paradiso perduto, molte volte a convegni su mio zio e i
la pubblicò. Ovviamente ne derivarono un angolo di felicità che non ritrovere- rapporti erano cordiali. Poi Valentina si
nuova notorietà e scandalo, fino all’av- mo mai più”, scrisse Beatrice a un amico era offerta di presentare il mio libro a
vio di un procedimento penale perché nel giugno ’42, ricordando che prima di Savona e ci eravamo trovate in grande
allora l’obiezione di coscienza era in perdere la vita suo marito era riuscito a sintonia su ulteriori studi che voleva-
Italia un reato punibile con il carcere. salvare 18 operai. 2 mo fare insieme. Sogni che si sono in-
Don Milani era troppo malato per par- Negli anni trenta i Milani Comparetti franti con la sua improvvisa dipartita.
tecipare al suo processo: la leucemia, lasciarono Firenze trasferendosi a Mi- La ricordo con immenso affetto.
che lo rendeva oramai incapace anche lano. Lorenzo era di salute precaria e Valeria Milani Comparetti
solo di stare in piedi, lo avrebbe ucciso i medici consigliarono di farlo sverna-
nel 1967 all’età di 44 anni. Prima di mo- re “in riviera”. È ovvio che i genitori 1 Valentina Oldano, Don Milani, studente
rire però vide l’uscita del suo testo più si rivolgessero alla zia Beatrice e che non modello del Liceo Classico di Savona, “Il
conosciuto e da molti considerato il più Lorenzo passasse lunghi periodi dai Letimbro”, luglio 2004; “Quello strano
sacerdote che mi piangeva sulla spalla”.
attuale, scritto insieme ai suoi ragazzi Rigutini. Era già a Vado nel febbraio 2 Beatrice Sandri Rigutini, Diario 1944-1948,
con il metodo della scrittura colletti- 1935 quando scrisse una lettera alla ma- trascrizione di S. Rigutini e A. Milani
va. Lettera a una professoressa, infatti, fu dre riferendole che stava studiando, ma Comparetti, inedito.
stampato solo poche settimane prima non a scuola. E’ probabile che Beatrice 3 Valentina Oldano, Lorenzo Milani e il
della sua morte. Il libro è una denuncia stessa si dedicasse alla istruzione di Lo- direttù, “Il Letimbro”, luglio 2009
senza appello della scuola classista e renzo servendosi anche di insegnanti 4 Oggi pubblicata in Lorenzo Milani, Tutte
selettiva che respingeva i suoi ragazzi privati. Valentina Oldano ne aveva tro- le opere, Vol. 2, pp. 14-18, I Meridiani,
e si comportava come “un ospedale vato conferma in questa testimonianza Mondadori, 2017
che cura i sani e respinge i malati”. Era resa dalla professoressa Angela Berlin- Le foto sono tratte dal volume Don Milani e
l’anno precedente alle rivolte studente- geri: “Mia zia Maria Camilla Berlingeri, suo padre di Valeria Milani Comparetti.