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Pigmenti
Periodico dell’Associazione Culturale e del Paesaggio “Renzo Aiolfi” no profit di Savona
Direttore Responsabile: Silvio Riolfo Marengo - Numero 8 • Novembre 2017 • Anno IV • Copia omaggio
Editoriale
Facciamo i conti, ogni giorno, con due
situazioni opposte: il rumore e il silen- Don Milani
zio. Quante volte, al ristorante ci fra-
storna una musica non voluta, o peg-
gio, dobbiamo subire concerti, se tali si
possono ancora chiamare, che innalza-
no i decibel di quello che già Ungaretti prima della
definiva “il chiasso disumano dell’in-
tervento elettrico” a tassi di irrispettosa
insopportabilità negli stabilimenti bal-
neari o anche in pieno centro cittadino?
Di contro, ecco giovani, meno giovani e conversione
giovanissimi, intenti a digitare con fre-
nesia sui tablet, uno di fronte all’altro,
senza pronunciare una parola: attratti
irresistibilmente dai videogiochi o da
uno scambio di velocissimi e labilissimi tra Vado e
messaggini, che li porta, affermano, a
stabilire mille, diecimila contatti, come
a dire nessuno. La memoria elettronica
dura pochi anni, quella dei libri miglia-
ia. Non solo si legge poco, ma si tele- Savona
fona sempre meno, rinunciando al con-
forto che può offrire il tono della voce,
amabile, affettuosa o ammonitrice che
sia. Non voglio certo demonizzare stru-
menti di informazione indispensabili,
se usati in modo corretto e basati su
fonti attendibili, anche se non è facile
distinguere le notizie vere dalle infor-
mazioni ingannevoli delle fake news, in Lo studente Lorenzo Milani,
luglio / agosto 1939
un regno facilmente manipolabile come
quello dei social network. Non mi sento
comunque a mio agio quando un inse-
gnante assegna un’esercitazione a suoi
studenti e tutti (nessuno scrive più sul
diario, a favore del registro elettroni- Albano Milani, Albano, mentre Valentina aveva ricostru- l 20 giugno scorso Papa Francesco
co) attingono al primo file che compare ritratto di ito con dovizia di particolari la presenza ha voluto pregare sulla tomba di
sulla schermata, fanno uso del copia Beatrice Sandri Riguttini dello studente Lorenzo a Vado e a Savona Idon Lorenzo Milani – del quale ri-
con cappello, 1913
incolla, senza discernimento critico. negli anni ’30. A mia volta avevo appreso corre quest’anno il cinquantesimo del-
Viene sempre meno così il desiderio di da Valentina che la sua famiglia materna la morte, avvenuta il 26 giugno 1967 –
ricorrere alla vecchia, sana abitudine era originaria di Erli, a un passo dal mio recandosi presso la piccola parrocchia
della lettura che presuppone la confi- erché i più sensibili e generosi ci detto incontrandola per la prima e unica paese, Castelvecchio di Rocca Barbena, e a di Sant’Andrea di Barbiana, quattro
volta a Savona, pochi giorni prima della
lasciano così presto? Valentina Ol-
denza con la carta scritta e stampata, Pdano aveva 35 anni , quando il suo sua scomparsa, giunta improvvisa e fe- Castelvecchio, nella Cascina d’Aglio, pas- case appoggiate a una piccola chiesa
alla quale noi continuiamo a dar fidu- cuore si è fermato ad Andora, la notte del roce per chi l’ amava da tempo, ma anche sava le sue vacanze. Sulle nostre monta- di montagna, sui monti del Mugello,
cia, anche se mantenere in vita la nostra 24 giugno scorso. Appassionata studiosa per chi, come me, l’aveva appena conosciu- gne ci eravamo dati appuntamento, Va- in Toscana. Oggi vi arriva una strada,
rivista (come sempre distribuita gratu- di don Milani, a lei era stata affidata la ta, apprezzandone subito l’anima oltre che lentina ed io, nel nome della poesia e di ma quando ci arrivò don Milani, nel
una immediata simpatia umana. A lei e a
1954, la si raggiungeva solo a piedi.
itamente e frutto di gratuite collabora- cura della Lettera a una professoressa, lo l’intelligenza. A Savona il 13 maggio ave- Valeria Milani Comparetti avevo chiesto Le gerarchie ecclesiastiche fiorentine
zioni) si fa più arduo anche per la lie- scritto più noto e dirompente del priore di va presentato il bel libro di Valeria Milani un articolo per « Pigmenti». Lo dovevano avevano tentato così di isolare defini-
vitazione dei costi. Solo la parola scritta Barbiana, per i Meridiani Mondadori. Comparetti Don Milani e suo padre, ca- scrivere insieme, incontrandosi a Firenze, tivamente il prete-convertito, colto e
è custode della memoria degli uomini, Valentina avrebbe certamente potuto am- rezzarsi con le parole (edizioni Conoscen- dove la nipote di don Milani vive e dove istruito, che dall’ ottobre 1947, quan-
come lo sono i dipinti o i documenti bire a un incarico universitario, ma fedele za). Era stato un incontro ricco di scoperte. Valentina si apprestava a recarsi prima di do era stato mandato a San Donato di
d’archivio, che servono a conoscere e all’esempio di don Milani, continuava a Valeria Milani Comparetti, figlia di Adria- quello sconvolgente 24 giugno. È anche Calenzano, zona operaia alle porte di
a riconoscersi in un mondo oggettiva- insegnare ai bambini delle elementari in no, il fratello maggiore di don Milani, ave- in suo ricordo che abbiamo il privilegio di Firenze, come cappellano dell’anziano
mente complicato, aperto istante per un istituto di Alassio. “ Il mestiere più va svelato il rapporto centrale, ma fino ad pubblicare questa importante testimonian- preposto Don Pugi, aveva cominciato
istante a sollecitazioni straordinarie e bello e più difficile del mondo”, le avevo oggi ignorato, tra don Milani e suo padre za. (S.R.M.) segue a pagina 2
impensate, ma che tuttavia sembra per-
dere ogni giorno di più la percezione
profonda della storia. Grande lettore e igmenti» piange la scom- menicale ) era nata la nostra cono-
grande interprete di sogni è stato Nani parsa di uno straordina- scenza, a metà degli anni ’80. Nel
Tedeschi, umanissimo e generoso, che «Prio tessitore di sogni. Nani Tedeschi 1990 lo avevo invitato a Savona, in
ci ha lasciato ad agosto, e che anche per Nani Tedeschi è morto l’8 agosto occasione di una “fiera del libro”
questo abbiamo voluto ricordare, non a 78 anni in un ospedale di Reggio alla quale aveva partecipato illu-
solo per la sua potenza artistica. Ma Emilia. Con la moglie Manuela, strando un volume di racconti scrit-
alla forza della parola e della scrittu- ricordo
ra – la scrittura collettiva, insegnata in sua devota e indispensabile “assi- to da Luciano Caprile, altro amico
una di quelle papa Francesco avrebbe stente”, viveva a Pratofontana, in di quegli anni lontani.
chiamato le “periferie dell’esistenza” e una casa- studio gremita di libri e A presentazione finita, in una lenta
dunque quanto mai necessaria – ci ri- di opere d’arte che si raggiunge- di un amico passeggiata notturna, avevo percor-
chiama il ricordo di don Milani dovuto va attraverso uno sterrato. Era un so con Nani le vecchie strade della
a sua nipote Valeria Milani Comparetti. isolamento fruttuoso. Favorito dal città, che gli si erano rivelate ricche
La Lettera a una professoressa è stato il silenzio della campagna, lavora- di sorprendenti tesori artistici e mo-
testo capitale e dirompente che ha inci- tore instancabile, Nani ristabiliva i numentali. Nani ne era rimasto tan-
so sulla coscienza della mia generazio- contatti col mondo attraverso una to colpito da ascrivere immediata-
ne, così come su un piano diverso, ma produzione continua di inchiostri, mente Savona nel novero delle sue
altrettanto decisivo, insegnanti come tempere, vetri, ceramiche, collages. città ideali. Soprattutto lo avevano
Virginia Galante Garrone, sono stati Conservava sempre, però, un lin- interessato i grandi protagonisti
capaci di “ dare” e, insieme, di “rice- guaggio espressivo inconfondibile, della storia cittadina: i due ponte-
vere” scendendo nel cuore dei propri con un segno fluente, estroso e net- fici savonesi Sisto IV e Giulio II, la
allievi per virtù d’amore. Custodi della
memoria, a ben guardare, sono tutti gli to al tempo stesso, incisivo. I temi cui memoria aleggia ancora in due
articoli ospitati in queste pagine, sia che erano i più vari: le rive del Po, con complessi monumentali savonesi,
colgano nelle microstorie di un museo le sue nebbie e le sue storie mille- la Cappella Sistina voluta da Sisto
o di un paese fatiche e speranze del narie, i trionfi del Cavallino ram- IV per custodire il mausoleo fune-
vivere collettivo o ricostruiscano minu- pante, gli eroi dello sport, l’amatis- rario dei suoi genitori e l’imponen-
ziosamente la rinascita della marineria simo ciclismo, le sacre maternità, te Palazzo della Rovere, conosciuto
ligure nel secondo dopoguerra, o ricor- il melodramma, i grandi della anche come Palazzo Santa Chiara,
dino, incentrando l’attenzione sulla re- letteratura, dell’arte, della musica commissionato dal cardinale Giu-
altà savonese, le glorie di una squadra e dello spettacolo, fatti rivivere in liano Della Rovere, il futuro Giulio
di calcio salita un tempo alla ribalta del- centinaia di coloratissimi manifesti II, a Giuliano da Sangallo; il giova-
le cronache nazionali e la nascita di una ( Mahler, Chaplin, Mandela, Verdi, ne Cristoforo Colombo, che durante
delle prime radio libere: sguardo che. Brigitte Bardot, Pasolini, Nietzsche, i suoi primi viaggi nel Mediterraneo
seguendo una tradizione ormai conso- Nenni, Ligabue) e nei suoi tanti li- soggiornò spesso in casa dei genito-
lidata, poi si proietta su uno scenario bri illustrati (Orlando Furioso, Enei- to nel 1972 alla XXXVI Biennale di al Museo Ferrari di Maranello. Al ri che, fuggiti da Genova , rimasero
internazionale ricordando una mostra Venezia, aveva esposto a Nevers, suo attivo vantava collaborazioni
sul Mediterraneo allestita a Praga, la de, Baldus, Dizionario di sesso amore a Vienna, ad Hannover, a Berlino e alla RAI e, come illustratore, ai due a Savona per più di dieci anni, nel
presenza della comunità tedesca a San- e voluttà, Garibaldi a Milano, Elogio tenuto personali a palazzo Braschi più importanti quotidiani nazio- pieno splendore dell’età roveresca;
remo e i giardino botanici Hanbury nel della zucca, Don Chisciotte). di Roma, al castello Sforzesco di nali, il «Corriere della Sera » e «Il Giuseppe Mazzini che aveva idea-
loro 150 ° anniversario. Laureato in medicina, Tedeschi ave- Milano. E, ancora, mostre a New to la “ Giovine Italia” prigioniero
va presto abbandonato la professio- York, Tokio, San Paolo del Brasile, sole – 24 ore», nella cui redazione nella fortezza del Priamar; Leon
Silvio Riolfo Marengo ne per dedicarsi alla pittura. Invita- (anch’io scrivevo sull’inserto do- segue a pagina 3