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Sorella  di  Alessandro,  magistrato  e    pro-                                              ia cara Laura,                     ferrea,  arida;  forse  è  per  questo  speciale  pub-
                 fessore  all’Università di Torino, autore di   La “buona scuola”                             la  tua  mamma  ti  avrà  detto  le  ragio-  blico  che io mi trasformavo per loro, e cercavo
                 numerosi  e  importanti  saggi  storici,  e  del                                      Mni del mio ritardo a risponderti. Sono   di farle vivere, vibrare, sentire; ero contenta di
                 senatore  Carlo,  Virginia  Galante  Garro-                                           stata lontana da Vercelli per quattro settimane,   dare, e insieme, di ricevere; mi bastava vedere i
                 ne (Vercelli 1906 - Torino1998), ha scritto   di un tempo                             Firenze, Roma, Faenza, con brevi soste a Torino:   loro visi attenti,  cogliere il guizzo di un sorriso e
                 quattro  romanzi  (  Se  mai  torni,  Premio                                          Solo ieri ho potuto leggere la tua cara lettera. Ed   sentivo che da loro mi veniva la spinta a parlare,
                 Stresa,1981,  L’ora  del  tempo,  Premio                                              oggi eccomi a te per una piccola chiaccheratina.   a ricreare per loro un mondo ancora ignorato.
                                                                                                                                                 Ho sempre cercato di far vivere davanti a loro
                                                                                                       Eh, sì, per molto tempo ho insegnato: trentacin-
                 Rapallo per la donna scrittrice 1984, Nel                                             que anni! Per i primi  tre anni alle Medie, poi    il  mondo  del  passato,  di  presentare  gli  autori
                 transito  del  vento,1988,  Per  una  selva                                           al  Magistrale  Superiore.  Centinaia  di  scolare   come  “  uomini  veri”  che  potevano  diventare
                 oscura,  1991)  facendo  rivivere,  con  lin-                                         (quasi sempre ho avuto classi femminili) – ogni   nostri  contemporanei,  nostri  grandi  amici  (al-
                 guaggio fermo e commosso, la storia della                                             tanto ritrovo gruppi fotografici, rivedo volti che   meno mi illudo  di aver fatto così ). Tu mi chiedi
                 sua famiglia: un grande affresco corale nel                                           credevo  spariti  per  sempre,  e  invece  eccomeli   anche se la mia esperienza scolastica ha influ-
                 quale i ricordi  dell’infanzia convivono con                                          ricomparire  davanti  (  spauriti  o  ridenti)  ed  è   ito sulla mia attività di … scribacchina); forse
                 le  vicende dei “grandi”, nel ricordo dei due                                         come un ritornare “ a quei tempi”  quando ero   sì, per il contatto che ho avuto con le anime, la
                 eroici zii, Giuseppe ed Eugenio Garrone, en-                                          serena, perché avevo la mia mamma che divide-  curiosità, gli interessi, i problemi degli altri; è
                 trambi  medaglia d’oro, caduti combattendo                                            va con me ogni mia giornata, e tornando a casa   stato forse il modo per scendere nell’intimo dei
                 sul Grappa nella prima guerra mondiale.                                               da scuola rivivevo con lei la mia mattina di la-  cuori ,e poi un poco ripiegarmi su me stessa. La
                 Insegnante  per oltre quarant’anni, a Ver-                                            voro, e mi pareva, anche se mi sentivo affatica-  mia vita, quando ho terminato la scuola, è mu-
                                                                                                       ta, che avrei già voluto essere di ritorno alle mie   tata  apparentemente,  perché  ho  cominciato  a
                 celli e a La Spezia, collaboratrice della Rai                                         “ ragazze”. Tu mi domandi se ho ricordi par-  scrivere commenti per libri di narrativa ( Defoe,
                 e  autrice  di  libri  per  l’infanzia,  Virginia                                     ticolarmente lieti; non saprei rispondere. Tutto,   Welles, Alain Fournier, Carlo Levi, Angelo Gat-
                 faceva  parte  dell’aristocrazia  intellettuale                                       ormai si è come allontanato in una nebbia, ma è   ti, Calandra, Rajberti etc.) e poi ho raccolto bra-
                 torinese  che,  accanto  al  suo,  accoglieva  i                                      un nebbia luminosa.                       ni di autori del Novecento piemontese ( Monti,
                 nomi  di  Massimo  Mila,  Leone  Ginzburg,                                            Vedi, andando a scuola mi sentivo sempre gio-  Primo Levi, Natalia Ginzburg, Pavese, Fenoglio
                 Franco Antonicelli, Norberto Bobbio.  Nel                                             vane, un poco la sorella maggiore ( … e poi la   etc.), scrivendo le note a questi libri mi pareva
                 1983 aveva scritto la lettera qui pubblicata                                          zia)  delle mie scolare. Salire in cattedra era un   di poter parlare ancora ( se pure a bassa voce)
                 rispondendo alle domande che  una ragazzi-                                            poco ( per me e per loro) essere su una scena di   davanti a scolaresche che non vedevo, ma a cui
                 na di terza media  le aveva rivolto in vista                                          teatro. Me le vedevo davanti come “ pubblico”;   mi pareva di voler ancora bene. Ecco, mia cara
                 dell’esame finale. La presentiamo ai lettori                                          mi dimenticavo dei crucci che potevo avere in   Laura, in tutta sincerità e semplicità quello che
                 ritenendo che, nonostante le mutate esigen-                                           casa ( e tanti ne ho avuti, per le sofferenze della   ti posso raccontare di me e delle mie esperienze.
                 ze didattiche e l’avvento di nuove avveni-                                            mia Mamma e per tante altre persone care), mi   Ma mi pare di non aver detto che poco e male.
                 ristiche  tecnologie,  l’insegnamento  inteso                                         pareva di dover buttare dietro le spalle i baga-  Abbia pazienza, e perdona la mia fretta e un po’
                                                                                                       gli ingombranti e mi sentivo, quasi per incanto,
                                                                                                                                                 la mia memoria annebbiata. Tante care cose a
                 come missione e amore per i propri  scola-                                            diversa e nuova. Per più di 15 anni ho avuto,   mamma e Papà tuoi; e a te mia “nipotina” di
                 ri, in modo da  scendere “ nell’intimo” dei                                           come scolare, tante orfane di guerra, che erano   adozione, un abbraccio e un grande augurio.
                 loro cuori, sia ancora la base imprescindibile                                        ospitate in un rigido collegio accanto alla scuo-  Torino, 5 giugno 1983
                 dell’educazione scolastica, al di là di ogni ri-                                      la; quasi tutte erano meridionali,  spaesate  in
                 forma buona o meno buona che sia. (SRM)                                               un mondo non loro, sottoposte a una disciplina                            zia Ginia


                 dalla prima pagina

                 Pancaldo, compagno di Magellano
                 nella prima circumnavigazione del   Savona, Priamar 1991.
                 globo,  il  presidente    Sandro  Perti-  Inaugurazione della
                 ni che  dal porto di Savona  aveva   mostra di Tedeschi
                 organizzato l’espatrio in Corsica di   con la presenza
                 Filippo Turati e dei fratelli Rosselli.   del Presidente
                                                      della Repubblica
                 Ma, da  onnivoro lettore qual era,    Francesco Cossiga,
                 Nani fu anche attratto  dalle opere        il pittore,
                 di Camillo Sbarbaro, che a Savona   Silvio Riolfo Marengo
                 aveva  compiuto  gli  studi  liceali,  e   e Silvia Bottaro
                 di Gabriello Chiabrera, il più cele-
                 bre poeta del Seicento che a Savo-
                 na  era  nato.  Proprio  al  Chiabrera

                                                                                                                                                                                               3







































                 dedicò  nel  1991    una  memorabile
                 mostra,  inaugurata  alla  Fortezza
                 del  Priamar  dal    presidente  della
                 Repubblica Francesco Cossiga. Tra
                 la sterminata produzione letteraria
                                                          Due tavole
                 del Chiabrera Nani aveva scoperto    di Nani Tedeschi
                 una lettera indirizzata, il 17 maggio     dedicate a
                 1616, a don Lorenzo de’ Medici  e    Gabriello Chiabrera
                 ne aveva fatto eseguire 250 fotoco-
                 pie. Su ognuna era poi intervenuto
                 con  matite  colorate,  inchiostri,  ac-  leria” papale  esposta a Savona da   Dopo  la  sua  prima  visita,Nani  di
                 querelli e tratti di penna per inter-  Nani  Tedeschi:  la mostra  In te do-  Savona non si era più  dimenticato.
                 pretare i versi del poeta, con volti,   mine speravi , con decine di tavole   Fedele alle amicizie, gigante buono
                 figure  animali,    paesaggi  rappre-  dedicate a Giovanni XXIII, allestita,   nell’anima e nel corpo, aveva  col-
                 sentati in tono realistico e onirico al   nel 1992, nel cinquecentesco Palaz-  laborato  generosamente  per  anni
                 tempo stesso, ma lasciando sempre   zo delle Azzarie, accanto al  Santua-  alla nostra  rivista, della quale ave-
                 filtrare nello sfondo la grafia origi-  rio della Madonna di Misericordia   va ideato il  logo. I lettori più affe-
                 nale  e la firma del Chiabrera, col   e  la  mostra  Totus  Tuus.  Giovanni   zionati  ricorderanno  senza dubbio
                 quale – sono parole sue – era  vissu-  Paolo II nei disegni di Nani Tedeschi,   un  suo splendido ritratto di Renzo
                 to per mesi “giorno e  notte”.    inaugurata  nel 2008 nella Cappella   Aiolfi e il puntuale commento visi-
                 A curare  la mostra, che tanto suc-  Sistina di Savona.             vo ai  “racconti di Natale” dovuti a
                 cesso aveva avuto anche per la sua   Un’altra mostra Nani aveva tenuto   Giuseppe Pederiali, un altro amico
                 originalità,  era  stata  la  presidente   a Spotorno su Sbarbaro e Lawrence   scomparso,  fantasioso  come  lui  e,
                 della  nostra  Associazione  Silvia   e non va dimenticata la straordina-  come lui, della Bassa. Ci auguriamo
                 Bottaro, allora direttrice della Pina-  ria Via Crucis che aveva preparato   che una città alla quale Tedeschi ha
                 coteca civica. E a lei si devono altre   per Casa Zaccheo, la piccola chiesa   dato molto possa rendergli un pros-
                 due  personali  che  hanno  segnato   retta con umiltà e purezza di cuore   simo, doveroso omaggio.
                 un punto fermo  nella nutrita “gal-  da don Lello Paltrinieri .                Silvio Riolfo Marengo
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