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Giardini  Botanici  Hanbury  di
                 I
                    Ventimiglia    vennero  creati  nel
                    lontano  1867  da  Sir  Thomas
                 Hanbury  (1832 – 1907),  un uomo
                 d’affari inglese discendente da una                                                            I Giardini Botanici
                 facoltosa  famiglia  di    quaccheri,
                 proprietari  della  nota  fabbrica  far-
                 maceutica Allen & Hanbury, famo-
                 sa perché nei suoi laboratori venne
                 inventato, tra l’altro, il farmaco per
                 asmatici Ventolin.                                                                             Hanbury e il loro
                 Nel 1853 il giovane Thomas si tra-
                 sferì in Cina fondando, con il soste-
                 gno finanziario dello zio, la società
                 Hanbury & Co, che si occupò  ini-
                 zialmente dell’esportazione di seta e
                 tè verso l’Inghilterra. Nel volgere di                                                         150° Anniversario
                 poco più di un decennio l’azienda al-
                 largò il proprio giro d’affari anche al
                 settore edile e  ferroviario. Divenne
                 così una delle più importanti socie-
                 tà operanti nella concessione britan-
                 nica di Shanghai e fruttò a Thomas
                 una  vera  fortuna  economica,  tanto
                 da  permettergli,  nel  1871,  il  ritiro
                 dalla  gestione  diretta  dell’  azienda
                 per    dedicarsi  completamente  alle
                 sue nuove proprietà italiane.
                 Nel 1867 infatti egli  aveva acquista-
                 to dai  marchesi Orengo di Ventimi-
                 glia il Palazzo di Capo Mortola, un’
                 antica proprietà agricola circondata
                 quasi  totalmente  da  orti  e    uliveti.
                 Insieme al fratello Daniel, botanico
                 e farmacista, ne aveva intuito le in-
                 credibili potenzialità climatiche che
                 consentivano la realizzazione di un
                 grande  orto  botanico  di  acclimata-
                 zione adatto a piante tropicali e sub-
                 tropicali,  comprese  alcune  piante       Thomas Hanbury nel suo giardino
                 con interessanti possibilità di sfrut-     a fianco della campana giapponese                   Villa della Pergola, Alassio
                 tamento  economico  e  commerciale
                 come il caffè, la canna da zucchero                                                                   Villa Hanbury, Ventimiglia
                 e l’albero della china, dalla cui cor-
                 teccia si estrare l’alcaloide utile per
                 combattere la malaria. Questi ultimi
                 progetti vennero tuttavia ben presto
                 abbandonati.  Fu  invece  realizza-
                 ta  con  sistematicità  la  raccolta  e  la
                 messa a dimora di vaste collezioni
                 di  piante  provenienti  dal  Centro
                 America  –  come  cycas,  aloe,  aga-
                 vi,  yucche  –  dal  Sudafrica  –  come
                 le differenti varietà di strelitzie – e
                 dall’Australia,  come  l’eucaliptus  si-
                 deroxylon o microcorys .  Venne inol-
                 tre avviato un rapporto di scambi di                                                                                                                                          5
                 semi e corrispondenza botanica con
                 i giardini reali di Kew che è prose-
                 guito fino ad oggi.
                 Al suo fianco,  nell’organizzazione
                 del grande orto botanico che stava
                 realizzando intorno alla sua dimora
                 italiana (nel frattempo restaurata e
                 trasformata nella odierna Villa Han-  l’ingresso  del  padiglione  centrale,   ze”,  singoli  ambienti  racchiusi  da
                 bury)  Thomas  chiamò  a  collabora-  una  grande  targa  in  ottone    ricor-  siepi, muri, balaustre e pergole, col-
                 re  il  grande  giardiniere  e  vivaista   da il socio e benefattore Sir Thomas   legati l’uno con l’altro da vialetti e
                 tedesco Ludwig Winter e i botanici   Hanbury of La Mortola, Ventimiglia.  sentieri serpeggianti  lungo le fasce
                 Alwin  Berger,  Gustav  Cronemayer   I  Giardini  Hanbury  rappresentano   di terreno che degradano dolcemen-  e  delicata  trattativa  che  rischiò  di   bookshop e dalle mostre periodiche
                 e Kurt Dinter. La fama dei Giardi-  certamente uno dei migliori esempi   te verso il Mediterraneo.    naufragare in una lottizzazione del   organizzate nelle sale al piano terra
                 ni Hanbury si diffuse rapidamente   di  grandi  giardini  botanici  inglesi   Gli Hanbury ebbero inoltre il merito   parco,  anche  su  sollecitazione  del   di Villa Hanbury, finalmente aperta
                 in  Europa  già  nei    primi  decenni   realizzati nell’area mediterranea. In   di essere tra i primi proprietari pri-  ministro Emilio Taviani lo Stato ita-  al  pubblico  insieme  al  suo  grande
                 di  vita,  tanto  da  attirare  la  curio-  Italia  esistono  altri  giardini  inglesi   vati di giardini italiani ad aprirne i   liano  acquistò  i  giardini,  conferen-  giardino.
                 sità  e  l’interesse  di  molte  celebrità   paragonabili a Villa Hanbury, come   cancelli al pubblico, da principio una   doli poi in gestione all’Istituto Inter-  Villa Hanbury è ancora una volta un
                 dell’epoca a cominciare dalla gran-  Villa  Taranto  sul  Lago  Maggiore,   volta alla settimana, perché venisse-  nazionale di Studi Liguri diretto dal   vero gioiello della Riviera italiana e
                 de aristocrazia europea. Tra le teste   Villa della Pergola ad Alassio, di re-  ro  condivise  le  bellezze  e  il  lavoro   professor Nino Lamboglia. Vennero   di tutto il Mediterraneo, che stupirà
                 coronate che bussarono al cancello   cente restaurata da Antonio e Silvia   orticolo  che  avevano  profuso.  Nel   allora  proseguite  con  maggiore  si-  il visitatore in ogni stagione per la
                 di Villa Hanbury vi furono  la Re-  Ricci con unanime apprezzamento,   1937 Sir Cecil morì prematuramen-  stematicità  le  opere  di  restauro  e   sua ricchezza botanica e la sua ele-
                 gina  Vittoria  che  stava  trascorren-  o , ancora, Villa Malfitano a Paler-  te. L’idillio tra la famiglia Hanbury   ricatalogazione  del  fondo  librario,   ganza architettonica, in un contesto
                 do  nel  1882    una  vacanza  privata   mo, tuttavia la peculiarità dei giar-  e il nostro paese si interruppe bru-  fotografico  e  dell’erbario  storico.   paesaggistico affascinante e, in gran
                 a Mentone sotto lo pseudonimo di   dini voluti e realizzati da  Thomas   scamente  nel  giugno  del  1940  con   Successivamente,  per  meglio  in-  parte, ancora intatto.
                 Contessa  di  Balmoral,  sua  figlia,   Hanbury a Ventimiglia risiede nella   la dichiarazione di guerra dell’Italia   tegrare  la  funzione  di  giardino  di   E’ consigliabile al visitatore più at-
                 l’imperatrice  di  Germania  Victo-  sua eccezionale posizione geografi-  alla Gran Bretagna e alla Francia. La   piacere con un’indubbia vocazione   tento e che desiderasse compiere un
                 ria,  l’imperatrice  Eugenia  di  Fran-  ca,  che  si  sviluppa  dall’abitato  del   famiglia  riparò  in  Inghilterra.  Nei   botanica, la gestione e la direzione   viaggio ideale sulle orme dei gran-
                 cia,  i  principi  di  Piemonte  Vittorio   villaggio  di  Mortola  fino  al  mare   mesi  che  seguirono  Villa  Hanbury,   scientifica della villa vennero affida-  di  inglesi  che  vissero  nel  Ponente
                 Emanuele e Elena del Montenegro,   sottostante.                     a pochi chilometri dal confine italo   te all’Università di Genova, che nel   Ligure,  partire  da  Villa  Hanbury  a
                 l’Arcivescovo  di  Canterbury  e,  na-  I primi anni di vita dei giardini fu-  francese, si ritrovò ad essere lungo   corso degli ultimi tre decenni ha av-  Ventimiglia, dove in un certo senso
                 turalmente, una schiera di botanici   rono caratterizzati da uno sviluppo   la  linea  del  fronte  e  i  danni  subiti   viato significative opere di restauro   tutto  incominciò,  per  poi  sostare  a
                 e appassionati provenienti da ogni   e  da  una    progettualità  a  spiccata   furono purtroppo notevoli. Colpi di   e riqualificazione delle aree più ne-  Bordighera  nelle  eleganti  sale  del
                 parte del mondo.                  connotazione  botanica,  disciplina   cannone e raffiche di proiettili non   glette dei giardini. Molto lavoro re-  Museo  Clarence  Bicknell  e,  infine,
                 Il sincero affetto di Thomas Hanbury   che probabilmente interessava mag-  si si abbatterono solo sul giardino,   sta tuttavia ancora da fare avendo a   concludere  il  proprio  percorso  nel
                 per la sua patria d’adozione si ma-  giormente il fondatore dei giardini   ormai  abbandonato  dai  giardinieri   mente che il giardino è, in un certo   fastoso  giardino  di  Villa  della  Per-
                 nifestò con innumerevoli donazioni   e  i  suoi  collaboratori  più  fidati,  a   e da ogni altro civile, ma colpirono   senso, un grande organismo vivente   gola,  ad Alassio,  già  residenza  del
                 filantropiche, come la costruzione di   partire dal fratello Daniel. Tuttavia,   anche gli edifici, tra cui la stessa Vil-  che necessità di continue cure come   secondogenito di Thomas Hanbury,
                 alcune fontane pubbliche sparse tra   dopo la morte di Thomas, avvenuta   la Hanbury,  seriamente danneggia-  potature  accorte,  pulizie,  concima-  Daniel Hanbury.
                 Ventimiglia  e  Mentone  (in  un’epo-  nel 1907, la proprietà di Villa Han-  ta nel tetto. Seguirono cinque anni   ture,  sostituzione  di  piante  morte,   Questo giardino più raccolto rispet-
                 ca  in  cui  non  esisteva  ancora  una   bury passò al primogenito, Sir Cecil   di sostanziale abbandono e di incu-  restauri di vialetti, sentieri e dei pic-  to a Villa Hanbury, ha tuttavia po-
                 rete pubblica di acqua potabile), la   Hanbury  che,  insieme  alla  moglie   ria che, se possibile, danneggiarono   coli  padiglioni  presenti  all’interno   tuto godere di un attento e sapien-
                 costruzione delle scuole elementari   Lady  Dorothy,  proseguì  l’opera  di   ancor di più della guerra le essenze   del parco. .       te  restauro  complessivo,  per  mano
                 di  Mortola  e  Latte,  i  giardini  pub-  arricchimento botanico e scientifico   tropicali più delicate e bisognose di   Da oltre trent’anni affianca l’Univer-  dell’architetto  paesaggista  Paolo
                 blici  di  Ventimiglia,  la  donazione   dei giardini (si stima che tra il 1908   protezione durante l’inverno.  sità in questo difficile ma stimolante   Pejrone  e  grazie  alla  generosità  e
                 del terreno su cui sorse la stazione   e il 1938 il numero di specie botani-  Nel  1945  Lady  Dorothy  fece  ritor-  compito, l’Associazione degli Amici   all’entusiasmo  di  Antonio  e  Silvia
                 ferroviaria di Alassio e l’Istituto di   che presenti addirittura raddoppiò)   no in Italia in veste di crocerossina   dei  Giardini  Hanbury,  presieduta   Ricci  che  lo  hanno  salvato  dal  ri-
                 Botanica dell’Università di Genova,   curando  maggiormente  l’aspetto   e avviò i primi restauri della villa e   nel corso del tempo da Gian Lupo   schio  di  una  speculazione  edilizia,
                 donato nel 1892, in occasione delle   orticolo e di piacere per i 18 ettari   del giardino, tuttavia il costo per il   Osti, Boris Biancheri e Alain Elkann.   intuendone il genius loci. Una felice
                 celebrazioni per i 400 anni della sco-  di  parco.  Villa  Hanbury  si  arricchì   mantenimento  della  proprietà  du-  Gli Amici si occupano della raccol-  gemmazione di Villa Hanbury nel-
                 perta  dell’America.    In  Inghilterra   ,così, di nuovi sentieri e nuove pro-  rante  i  difficili  anni  di  ristrettezze   ta  di  fondi  e  realizzo  di  interventi   la  provincia savonese, dove  le sue
                 la munificenza di Thomas si mate-  spettive come la celebre vista nuova   economiche del dopoguerra la con-  di restauro all’interno dei giardini.   collezioni di glicini e agapanti non
                 rializzò, tra l’altro, nella realizzazio-  caratterizzata da cipressi, mandorli   vinse  col  tempo  a  perseguire  una   Oggi i Giardini Hanbury, che hanno   smettono mai di sorprendere.
                 ne del grande giardino botanico di   e cespugli di echium fastosum, fonta-  soluzione che consentisse al giardi-  ormai attraversato tre secoli di vita,   Alessandro Bartoli
                 Wisley, alla porte di Londra, anco-  ne, statue e laghetti che donarono al   no  di  sopravvivere  attraverso  una   sono guidati verso una complessivo   ALESSANDRO BARTOLI
                 ra oggi prestigiosa sede della Royal   giardino  un  aspetto  maggiormente   gestione differente rispetto a quella   ammodernamento  dei  servizi  of-  Segretario degli Amici
                 Horticultural  Society.  Varcandone   edoardiano, in parte diviso “a stan-  privata.  Nel  1960,  dopo  una  lunga   ferti  ai  visitatori,  a  cominciare  dal   dei Giardini Botanici Hanbury
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