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hanno pose predefinite ma che lo in-
curiosiscono e diventano i soggetti
della sua vigorosa, a volte lancinan-
te, ricerca. Compie,così, una sorta di
viaggio, mai facile né scontato, verso
culture differenti, disagi, felicità, vizi
in un universo vulcanico fatto d’in-
contri mai approssimati, ma schietti,
autentici come sono i suoi segni: fronti
rugose come carte geografiche corrose
dal tempo, rosse bocce seducenti poste
in un viso in bianco e nero alla ricerca
di dettagli luminosi della vita di ogni
persona. Le grandi dimensioni delle
sue tavole, lavorate con la tecnica ad
acrilico, gli permettono di fare primi
piani taglienti, ricchi di particolari cer-
tosini, in una ricerca continua del buio
e della luce e dei suoi infiniti contrasti:
c’è una convivenza di sguardi, volti,
sorrisi, gesti che mettono in luce con
il suo linguaggio la complessità della
mente, dei sogni, della meraviglia di
fronte alla realtà della vita, non sempre
esaltante e radiosa.
vento della fotografia digitale, adotta
questo ulteriore mezzo di espressione Giacomo Molinelli
e di comunicazione. La foggiatura al La pittura nasce in lui dalla necessità;
tornio, così antica e in un certo senso non è il piacere di dipingere ma quello
magica, lo ha spinto a seguire i corsi di spalmare con spatolate più o meno
dal maestro torniante Marcello Manuz- decise sulla tela i colori, in modo da cre-
Marco Longone, In fondo a quello che resta, 2016, Lucia Bracco, Onda, za, mentre, per la pittura figurativa, ha are un’apparente confusione; poi, allon-
olio su tela, cm. 70x100 olio su tela, cm. 35x50 seguito il maestro Attilio Cicala e, ulti- tanandosi un paio di metri dal quadro,
mamente, per la scultura, l’ artista Ylli nascono le forme, non dal disegno ma
Plaka. Comunicare avvalendosi di ogni dalle differenti tonalità dei colori, dalla
forma di creatività è l’ orizzonte di Pa- loro diversa luminosità, dalla loro ar-
storino che ne indaga, studia, scanda- monia. Molinelli ama tutti i soggetti: i
glia tutte le possibilità, in un “viaggio” paesaggi di campagna, le antiche casci-
perenne dal design alla pittura, alla ne, i particolari di un’inferriata o di un
fotografia per giungere alla scultura portone; i paesaggi di città, sia le case
ceramica e alle avanguardie della tec- che le persone, le automobili, anche i
nologia di stampa ad estrusione 3D particolari meno attraenti come ponti o
di argilla, lasciando aperte le porte per periferie; infine i volti, le figure umane,
nuovi panorami artistici, nuove sfide, le storie tra personaggi differenti che si
nuove avventure che non gli impedi- contrappongono. Per quanto riguarda
scono di essere sempre sé stesso.
la tecnica dipinge esclusivamente con
colori ad olio a spatola. Ogni colore na-
Raffaele Collina. Noto come “il roma- sce da un’unica base che funge da co-
gnolo di Vado” (Faenza,1899 – Cam- mune denominatore; è composta da dif-
po ligure,1968), fratello di Libero, ferenti porzioni di blu oltremare, bruno
anch’egli pittore e ceramista, passa Van Dick e verde vescica; a questa base
gran parte dell’infanzia a Ravenna di- aggiunge ogni altro colore, in propor-
plomandosi poi all’Istituto Industriale
Gianni Nattero, La grande crepa rossa, 2016, Aldini di Bologna. Nel 1916 si trasfe- zioni differenti. Ha iniziato a dipingere
acrilico su cartone telato, cm. 100x70 risce a Vado Ligure (SV) che diventa nel 1984; nel 1985 partecipa alla prima
la sua terra d’elezione. Dopo la prima mostra collettiva presso la galleria Arte-
modello di Genova, hanno fatto seguito
guerra mondiale, dal 1921 completa la
sua formazione artistica presso l’Acca- altre mostre collettive sino al 1990, anno
demia Ligustica di Genova dove nel in cui, per motivi personali, ha termina-
1949 è nominato Accademico di Merito. to questa prima fase di esperienza pit-
Ha contribuito alla pittura figurativa torica. Nel 2013 ha ripreso a dipingere
del Novecento prediligendo il paesag- cercando di approfondire la conoscenza 7
gio, spesso definito da una accentuata tecnica tramite innumerevoli tutorial
Gimo Marino, La scelta, Lilia Viriglio, Il lupo, propensione tonale cromatica, e, per via web e “Corsi avanzati di disegno e
acrilico su tavola, cm. 90x90 ca. olio su tela, cm. 30x50 ca. gli interni, guardando all’arte di Feli- tecnica pittorica” organizzati dall’Uni-
ce Casorati e di Felice Carena, presen- versità degli Studi di Genova, terminati
te con lui alla Biennale di Venezia del nell’anno accademico 2016-2017. Nel
1926. Fondamentale fu l’incontro con maggio 2016 ha partecipato alla mostra
lo scultore Arturo Martini, anch’egli collettiva d’Arte Contemporanea e Fo-
attivo a Vado Ligure, con il quale Col- tografia “Il Viaggio” organizzata dall’
lina è stato legato da grande amicizia. Associazione Aiolfi e dal Polo della Fo-
Nel 1940 fu chiamato in guerra e invia- tografia Unige presso la A.S.D. Valletta
to come capitano di fanteria in Africa. Cambiaso a Genova. A dicembre 2016
Catturato dagli Inglesi venne trasferi- ha preso parte, con un’opera “segna-
to come prigioniero a Bohpal in India, lata” alla esposizione della II edizione
dove rimase per cinque anni. L’omag- del concorso Premio Fondazione Casa
gio, con il quale abbiamo voluto ricor- America. A luglio 2017 ha ottenuto un
darlo nel mese di settembre 2017, era importante premio al concorso/manife-
imperniato sulla produzione che fece stazione “Arte sotto i Voltoni” a Monte-
durante la prigionia, opere in gran par- chiaro D’Asti con un’opera rappresen-
te inedite e che servono ad aggiungere tante il paese.
un tassello alla conoscenza di questo
suo periodo. Insieme a numerosi altri Lilia Viriglio, nata a Mentone, ha
artisti del savonese, Collina aveva fon- portato nelle sue opere la luminosità
dato il “Gruppo della Goletta”. Si è de- dei colori della campagne provenzali
dicato con successo pure all’arte della e dell’intesa bellezza della sua terra
ceramica collaborando con la Fabbrica d’origine. Dopo aver insegnato lingue
di Mazzotti a Albissola Mare tra il 1920 per diversi anni, oggi si dedica com-
e il 1930 e nella fornace di Ivos Pacetti, pletamente alla pittura che è stata da
già a partire dal 1950. Sempre in quel sempre la sua grande passione. Dopo
Giacomo Molinelli, Armonia ai margini del bosco, periodo, ha utilizzato anche i laboratori essersi diplomata al Liceo Artistico
olio su cartoncino telato a spatola, cm. 50x70 della fabbrica “Manifattura Ceramiche Arturo Martini di Savona, ha frequen-
Italia” di proprietà di Ugo Michielotto. tato, diversi corsi di tecniche pittori-
Nel 1954 partecipa al Premio Interna- che e di ceramica mettendo in luce una
zionale della Ceramica organizzato a rara sensibilità personale.
Villa Gavotti (Albissola Marina) e la Aveva esordito realizzando con la tec-
nelle sue più differenti tipologie im- piti e rappresentati. Dai suoi quadri presso la fabbrica di Lina Poggi e, suc- sua opera viene acquistata dal Museo nica del collage personaggi senza volto
pegnandosi a disseminare, con diver- emerge il bisogno di comunicare, con cessivamente, in quelle dei Mazzotti Paolo Pastorino, vive e lavora a Savo- dell’Artigianato di Firenze. Ha avuto (quasi sempre figure femminili): una
se tecniche, il suo “segno” e la sua sé e gli altri, nuove idee e fantasie e di Ivos Pacetti incontrando grandi na, dove esercita l’attività di impren- una intensa attività espositiva sia in scelta stilistica che negava la propria
fantasia. Al termine dell’impegno la- oniriche, ma con una certa austerità artisti come Lam, Fontana, Fabbri, Sca- ditore informatico, ma ha da sempre Italia che all’estero: dal 1923 al 1955 fisionomia per lasciare allo spettatore
vorativo, ha finalmente potuto colti- tra forma, colore, immagine. Grazie a navino, Sassu, Capogrossi, Sabatelli, dialogato con l’arte, perché è cresciuto frequenti partecipazioni alle esposizio- la facoltà di proiettare il proprio stato
vare completamente questa sua antica fortunate intuizioni ci regala emozio- Berzoini, Collina, Jorn. Invita Luigi Va- nell’humus della fabbrica di ceramiche ni della Società Promotrice di Genova, d’animo nel quadro, facendolo proprio.
passione, frequentando con assiduità ni, suggestioni, financo trepidazioni lerisce a lavorare presso la manifattura di famiglia ad Albisola Superiore e in prende parte a numerose edizioni della Nel corso degli anni Laura Viriglio si
corsi di disegno a vari livelli: acqua- sempre nuove, lasciando da parte “Pastorino” e crea opere per tanti clienti questo humus è avvenuto l’incontro Biennale di Venezia espone, inoltre, a
rello, pittura ad olio, ceramica. I suoi l’indifferenza, non disdegnando, italiani (Lavazza) ed esteri fino al 1998 con artisti significativi come Antonio cinque Quadriennali di Roma. è dedicata sia alla difficile e poetica
dipinti vivono tra finzione e realtà e come ho già ricordato, un dialogo quando realizza il tradizionale Vaso del Saba Telli, Antonio Siri, Mario Rossel- tecnica dell’acquarello sia alla pittura a
non disdegnano una vena narrativa, sull’uomo, la natura, il mistero. Confuoco, richiestole dall’associazione lo, Giorgio Laveri, Aldo Pagliaro, Luigi Gimo Marino, nato a Siena, vive e la- olio facendo oggetto di indagine pae-
sempre risolta in chiave personale e “A Campanassa”. Dopo la morte del Valerisce, Paolo Anselmo, Eliseo Sa- vora a Genova. Il suo talento dapprima saggi e animali (attualmente preferisce
moderna. Ama scandagliare con stile Mirella Fiore, ha dedicato tutta la sua marito, abbandona pur se parzialmente lino, Carlos Carlè, Giorgio Venturino si è espresso attraverso la fotografia, rappresentare la tigre). Ha preso parte
molto originale varie tecniche pas- vita all’arte come ceramista, pittrice la produzione della ceramica d’arte per solo per citarne alcuni. È naturale che poi, nella maturità, la pittura ha preso a diverse manifestazioni e concorsi pit-
sando dal disegno bianco e nero alla e collaboratrice del marito, il cera- dedicarsi alla pittura ad olio, che in uno questa frequentazione abbia prodotto il sopravvento mettendo in luce, oltre torici, ottenendo premi e valutazioni
china, dal carboncino alla sanguigna, mista Mario Pastorino, fin dal 1963 stile che tra l’immaginario e l’espres- in lui curiosità e stimoli creativi, dav- ad una capacità tecnica molto origina- critiche positive..
e mette in luce, in tal modo, versati- l’anno in cui venne aperta la manifat- sionismo moderno esprime le emozioni vero originali. Pastorino alterna l’uso le, anche, il suo mondo interiore che Negli ultimi anni ha esposto in varie
lità, curiosità e capacità tecnica. Ha tura “Pastorino Ceramiche” con sede di una vita. In ceramiche e maioliche del più classico pennello con la lavora- preferisce indagare con un segno net- città italiane e straniere: Spotorno,
partecipato ad alcune mostre collet- ad Albisola Capo in corso Mazzini, importanti, decorate con sapienza e ca- zione dell’argilla, passando alla penna to, incisivo, marcato, penetrante. Così Sissa (Parma), Alessandria, Sanremo,
tive, proponendo sempre soggetti che si era successivamente trasferita pacità tecnica raffinata, è riuscita a dare ad aerografo che diventa il mezzo ide- come per la fotografia, seguendo in Varazze, Millesimo, Roma, Napoli, Ro-
diversi. La metodologia della Bracco in corso Ferrari 133. Mirella inizia la una sempre rinnovata immagine agli ale per lo sviluppo di forme artistiche qualche modo ciò che Helmut Newton ses (Spagna), Roquefort les Pins (Nice).
è in apparenza semplice, misurata, sua carriera artistica frequentando la stili più antichi del bianco/blu tipico iperrealistiche. Negli anni Novanta del ha scritto: “Il desiderio di scoprire, la Nel 2011 si è classificata prima nel ver-
però mai banale, sempre inequivoca- scuola di Annamaria Ravano, nipote delle nostre ceramiche e non solo. Come secolo scorso amplia le sue sperimen- voglia di emozionare, il gusto di cattu- nissage “Il nomadismo e le grandi mi-
bile, giocata tra introspezione, analisi di Dario Ravano. Nel 1953 apprende pittrice, invece, adopera un arcobaleno tazioni, un fil rouge che lo accompagna rare sono tre concetti che riassumono grazioni”. Nel 2014 al Centro Cristallo
interiore e una certa vena ironica, a i rudimenti della pittura sperimentan- di colori che mettono in risalto il suo da quarant’anni, attuando un personale l’arte della fotografia”, Marino “vede” Zentrum di Bolzano le è stato assegna-
volte mordace, caratteristiche che do le tecniche classiche di quegli anni, carattere spumeggiante, il suo desiderio utilizzo del computer per esprimere la con l’occhio della sua mente e del suo to il primo premio per la tecnica a olio
sanno rendere appieno la realtà nelle lo stile “ Antico Savona” e il “Levan- di dialogare col Bello della natura che ci sua creatività nei supporti digitali pub- cuore persone diverse per etnia, età nella rappresentazione della figura
sue figure e nei vari soggetti conce- tino”. Accumula poi tante esperienze circonda. blicitari. Negli anni Duemila, con l’av- anagrafica, spesso anonime, che non umana.