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Nel 1970,, a seguito dell'aumento del traffico sulla Via Aurelia fu
necessario chiudere anche questa discarica. Si tornò quindi alla vecchia
posizione presso la Colonia Cantore e da essa fu smaltita, attorno al 1970,
una discreta quantità di materiale sabbioso (valutata intorno ai 4.000 mc, ma
probabilmente molto superiore) proveniente dagli sbancamenti di Vado per
la costruzione della centrale ENEL.
Nel 1972 fu costruita una galleria a Capo Noli per la fognatura comunale.
Con questa operazione fu smaltito a mare, oltre al materiale di risulta della
galleria stessa, anche gran parte del cono detritico che si era venuto
formando negli anni in corrispondenza della piazzola costruita nel 1960. Si
produsse perciò un avanzamento notevole della spiaggia nel tratto tra Capo
Noli e la Colonia Cantore ed un notevole miglioramento del magnifico arco
di spiaggia compreso tra la Colonia e la punta del castello, appoggiata al
saliente naturale rafforzato dal pennello costruito, come si è visto, nel 1897
e successivamente più volte prolungato.
Nel frattempo già dal 1970 da parte di un gruppo di privati fu realizzata una
spiaggia artificiale nel tratto compreso tra la punta del Castello e lo scoglio
Gaverri, da sempre privo di arenile. Mediante la costruzione di tre moli ed il
versamento di materiali di fortuna, in gran parte provenienti dai depositi
delle dismesse cave di quarzo, fu possibile realizzare una successione di
piccole spiagge su un fronte di quasi 500 ml che si sono dimostrate stabili,
mantenute solo da saltuari versamenti di ripascimento artificiale. A Levante
dello scoglio Gaverri la costa rimaneva priva di spiaggia fino quasi alla foce
del Crivezzo e la via litoranea era continuamente minacciata dalla erosione
marina e protetta da scogliera aderente. Nel 1958 in località Chiariventi
venne aperta una discarica che usufruì, in un primo tempo, di materiali
locali e successivamente di quantitativi anche importanti di sabbione (decine
di migliaia di mc) proveniente dagli scavi per la costruzione della centrale
ENEL di Vado Ligure. I1 materiale versato, peraltro, a causa della forte
inclinazione della costa rispetto ai mari dominanti del II e III quadrante, e
dell’azione di riflesso determinata dalle opere aderenti di difesa, non poteva
depositarsi nel tratto a Nord fino alla foce del Rio Torbora ed andava ad
alimentare la spiaggia di Spotorno.
Nei primi anni del 1990 poiché la spiaggia tra capo Noli e il pennello del
Vescovado , mancando ogni alimentazione, si trovava in fase di ritiro,
l’Amministrazione comunale, coordinata dal compianto geologo Roberto
Garbarino, iniziò una serie di operazioni di ripascimento con il versamento
di oltre 20.000 mc di materiale selezionato di fortuna proveniente da scavi
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