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La scelta dei padrini, infine, può essere utilizzata come fonte per
la conoscenza delle reti familiari ed extra familiari che legavano
i vari gruppi. Prima di tutto, naturalmente, ci si rivolgeva alla
propria famiglia: fratelli, sorelle, cugini, più raramente nonni. Si
sceglievano anche persone con un ruolo di prestigio: a Tosse per
esempio è padrino per diverse famiglie il sacerdote Stefano
Frexia e a Spotorno il notaio Francesco Salvatore Benso.
Madrine ideali erano considerate le nubili delle famiglie più in
vista come Teresa Berlingeri o Apollonia Lottero.
Le considerazioni più interessanti, però, si possono fare sulle
scelte ripetute che riflettono i legami con gli altri gruppi
familiari: i Berlingeri si rivolgono soprattutto ai Gorgoglione,
Lottero, Berninzoni e Rosso; i Berninzoni ai Berlingeri e ai
Rosso; i Lottero, al di fuori della propria cerchia familiare,
prediligevano i Rosso.
Note:
(1)Nell'atto si dichiara che il battesimo è impartito “sub
conditione”, cioè ha valore solo se la levatrice ha
commesso qualche errore.
(2)L'abbandono sul territorio, senza un luogo preciso,
avviene soprattutto tra il 1746 e il 1748. Negli anni
precedenti i bambini di solito venivano lasciati davanti
alla chiesa o, in rari casi, dal convento del Cappuccini.
(3)A questi vanno aggiunti quattro bambini trovati morti che,
non essendo stati battezzati, sono menzionati solo nel
libro dei defunti. Gli atti di morte redatti da Don Bado
iniziano proprio il giorno dei morti del 1716 con il
ritrovamento di una “creatura exposita reperta mortua”,
dall'apparente età di due mesi, caso raro perché
solitamente i neonati venivano esposti subito dopo la
nascita.
XI