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I matrimoni dovevano essere celebrati nella parrocchia delle
spose, perciò, quando una delle fidanzate non era nata a
Spotorno, nell'atto si precisava il luogo di nascita e si
aggiungeva che, comunque, viveva nel territorio della chiesa
spotornese. Questo dato risulta interessante perchè testimonia
che alcune famiglie si erano spostate, dai territori vicini, a
Spotorno, dove il capofamiglia aveva trovato lavoro. Le
famiglie provengono da Savona (tre), da Legino frazione di
Savona (una), da Quiliano (una), da Valleggia frazione di
Quiliano (una), da Segno (due), da Bergeggi (una).(10)
E' interessante un atto del 1748: Maria Caterina Viglienzoni,
figlia di Giovanni Battista, sposa Giuseppe Peluffo. M.Caterina
è rientrata da quattro anni da Porto Ercole dove è nata.(11)
Le ragazze trovavano marito grazie alle possibilità o, a volte,
agli obblighi che dava la rete delle alleanze familiari. A volte un
matrimonio ne favoriva altri con la stessa famiglia. Nel 1719,
per esempio, Antonio Gamba sposa Maria Simondino e la
sorella di Antonio, Gironima, sposa il fratello di Maria. Dieci
anni dopo la sorella più giovane, Caterina, sposa anche lei un
Simondino.
Anche se in misura molto minore, a volte, gli sposi non erano di
Spotorno. In questi casi saranno stati, quasi sicuramente, i
fratelli o i padri a far conoscere i futuri mariti.
C'erano famiglie che si dedicavano al commercio che, possiamo
immaginare, si basasse sulla produzione agricola che veniva
avviata soprattutto al mercato di Savona(12). E qui che si
potevano incontrare giovani di Savona o provenienti da paesi
vicini o un po' più lontani (S.Bernardo in Valle, Quiliano,
Valleggia, Vado, Finale, Villanova d'Albenga, Mallare) e
decidere che potevano essere buoni mariti per le ragazze della
propria famiglia. Vi sono anche due matrimoni che testimoniano
rapporti a più largo raggio: nel 1732 Vincenza Bado di Antonio
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