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informazioni, don Bado, che lo elenca per primo nella famiglia
di Francesco Salvatore, suo nipote, lo qualifica come abate e
aggiunge che vive altrove. Avere religiosi in famiglia è, come
abbiamo già detto, un segno di distinzione e, quindi, si gradisce
che vengano registrati nello Stato delle Anime, anche se non più
presenti in casa come i frati Cappuccini (6) o come Giovanni
Rosso, sacerdote nella congregazione di S.Filippo Neri a
Genova.
Nelle case di molti Spotornesi, oltre ai familiari, vivevano delle
domestiche che entravano a servizio da ragazze e, molte volte,
vi rimanevano sino alla morte. Don Pagliara non ritiene
necessario registrarle e, solo in un caso, dopo aver elencato i
membri della famiglia di Agostino Berninzoni, chiude con un
“famula” senza indicarne il nome.
Don Bado registra, invece, per un totale di 26, tutte le
domestiche che, tranne una che vive al Monte, sono al servizio
nel quartiere Marina dove vivono le famiglie con le maggiori
disponibilità economiche. E' interessante analizzare come
vengono indicate. Per 18 viene dato solo il nome di battesimo e
di queste, per tre, viene detto da dove provengono: due sono di
Segno e una di Vado. Le altre sono indicate con nome e
cognome e di quattro viene dato anche il patronimico. Benedetta
Lottero, Ninetta Rosso, Anna Berninzoni, Maria Caterina
Gorgoglione sono nubili, orfane di padre, ma appartenenti a clan
familiari estesi e, nel complesso, con buone disponibilità
economiche. Piacerebbe pensare che il loro andare a servizio sia
stata una scelta, alternativa alla prospettiva di vivere della carità
dei parenti.
Note:
(1)Nelle registrazioni del 1701 la numerazione è fatta zona
per zona, mentre quella del 1717 è senza interruzione e
con diversi errori: numeri saltati o ripetuti e almeno una
XXXV