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Come già per le vedove troviamo anche delle nubili inserite in
famiglie con cui non sembrano avere legami di parentela. Per
esempio, nel 1701, il parroco, dopo aver registrato Bernarda
moglie di Gio Maria Basadonne, aggiunge: “Caterina figlia del
fu Agostino Martini che vive con detta Bernarda”.
In quelli spotornesi mancano le informazioni, come i mestieri,
che si hanno in altri Stati delle Anime. Le indicazioni dei notai,
medici e sacerdoti che vi troviamo sono fatte solo a titolo
onorifico.
Il Gandoglia riporta che don Bado, nel 1711, vantava l'alto
numero dei preti di Spotorno, rispetto ai cinque di Noli. In
effetti, sia nel 1701 che nel 1717, sono elencati sedici sacerdoti
oltre al parroco; a questi don Bado aggiunge, probabilmente per
completare il trionfo sugli odiati Nolesi, due subdiaconi e
quattro chierici (3).
Solo don Pagliara viveva nella canonica: egli, infatti, elenca sè
stesso come il primo abitante ad est della chiesa. Tutti gli altri
rimanevano in famiglia, anche perché pochi potevano contare su
entrate costanti. (4) Avere un figlio sacerdote, quindi, costituiva
un sacrificio economico, ma ripagava sottolineando il prestigio
familiare. (5)
Nelle registrazioni delle famiglie i sacerdoti sono elencati senza
particolare risalto insieme ai fratelli. Lo stesso don Bado, che
non riusciamo ad immaginare come un tipo modesto, elenca se
stesso come l'ultimo elemento della famiglia di suo fratello
Francesco, addirittura dopo le serve Maria e Cecilia. Solo uno è
elencato per primo come capofamiglia, Francesco Berninzoni
che vive con una sorella e sette nipoti orfani di suo fratello
Tommaso. Anche il reverendo Raffaele Benso è elencato per
primo nella famiglia del fratello Giovanni Battista, ma,
probabilmente, solo per desiderio di costui che vuole onorare
questa parentela. Infatti, mentre don Pagliara non ci dà altre
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