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Il Ponente Ligure visse con ancora più apprensione l'incubo degli sbarchi
improvvisi dal mare, in quanto in linea d'aria vicino al “Frassineto”, una
località nella fascia costiera provenzale, dove in tempi antichi si erano
accampati gli invasori provenienti dal nord Africa per poter facilmente
organizzare le incursioni sulla costa ligure e velocemente tornare al sicuro.
Fra queste la più cruenta fu senza dubbio l'assalto subito da Ceriale; l'eco delle
barbarie subite dalla popolazione influenzò per molto tempo i comuni limitrofi,
dove si diffuse terrore e rabbia. Numerose le narrazioni del tragico evento fra
cui quella tratta dai registri Parrocchiali di Pietra, a cura del prevosto Bonosio
che descrive come il 2 luglio 1637 otto galere turche assalgono Ceriale “... con
accanito combattimento, in cui restano 200 morti o feriti. Vanno schiavi 6 frati
minori di San Francesco di Paola di Borghetto e del Ceriale, 60 giovani dei più
robusti, con le più belle e disposte donne del loco...”50)
Un altro duro attacco fu subito da Albenga quando, nel 1540 un gruppo di
corsari riuscirono ad evitare il blocco presso l'isola Gallinara e a prendere sette
imbarcazioni di mercanti.
A seguito di questo attacco viene costruito sull'isola Gallinara posto militare
alla cui spesa contribuì per un terzo La Repubblica di Genova con 1000 ducati.
Fu questa l'unica eccezione in cui Genova partecipò con contributo economico
alla costruzione di un baluardo di difesa che era composto da una torre
cilindrica, armata con due pezzi d'artiglieria in bronzo e due archibugi. La sua
funzione era prevalentamente di avvistamento, e, data la posizione strategica
interessava anche paesi fuori distretto, per questo, data la necessità impellente,
contribuirono alla spesa anche le comunità di: Taggia, Porto Maurizio, Triora,
Santo Stefano. Bussana, Cervo, Andora, Pietra.
Foto: l'Isola Gallinara e il bastione di avvistamento visti dal mare.
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