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La costa Ligure da Levante a Ponente
Le scorribande di invasori venuti dal mare, di cui sommariamente si è dato
conto fin qui, relativamente ai luoghi a noi più vicini, hanno interessato in realtà
tutta la costa Ligure, con grave affanno della popolazione che doveva accollarsi
tutte le spese per le difesa dei borghi in quanto Genova, come già detto, si
limitava a impartire ordini e disposizioni di carattere generale.
I Commissari inviati ad arte nelle riviere dovevavo però controllare la
contruzione dei baluardi, ed accertare che non fossero “troppo imponenti onde
offuscare la grandezza di Genova, oppure essere usati in caso di ribellioni anti
genovesi...”. Emblematico fu il caso di Pietra, dove il Capitano Antonio Rosso
dovette spiegare, con tanto di relazioni e progetti e disegni, i lavori di
fortificazione del presidio sullo scoglio (ora castello) prima di ottenere il
permesso di procedere. 46)
Del resto già nel 1482, durante il papato di Sisto IV della Rovere, la Santa Sede
aveva chiesto due imbarcazioni da guerra da opporre ai mussulmani e da
affiancare ai Cavallieri di San Giovanni. Ebbene, dette imbarcazioni furono
armate con il soldi prelevati da tutte le Podesterie del ponente ligure cui fu
imposto una tassa straordinaria.
Tra le somme avute dalle Podesterie risultano: Podesteria di Pietra £. 165.4.6;
Podesteria di Giustenice £. 47.4.2; Podesteria di Vado £. 200; Podesteria di Noli
£. 23.12.3, e così via tutte le altre con contributi in proporzione alla loro
grandezza. 47)
Corre l'obbligo di dare atto che La Repubblica di Genova intervenne a sostegno
dei sudditi per la soluzione del grande problema delle persone tratte in schiavitù
con la costituzione, nel 1557, del “Magistrato per il riscatto degli schiavi che
si trovano in mano d'infedeli”, il quale doveva “formare un libro e
provvedere al loro riscatto colle elemosine che allo stesso provvenivano”.
In precedenza le povere famiglie, si indebitavano con prestiti da parenti e amici
senza peraltro avere la certezza di vedere tornare il libertà il loro congiunto,
come, ad esempio, avvenne ad Albenga, dove nel 1387 Emanuele Fugassa
vendette la casa per pagare il riscatto del figlio.
Un grande contributo alla soluzione di questi drammi famigliari diedero le
Confraternite: associazioni di assistenza che, nell'esercizio della carità, della
penitenza e della pietà contribuivano ad alleviare le sofferenze e a rinsaldare la
solidarietà fra i cittadini. Sorte intorno al XIV secolo esse erano luoghi di
aggregazione e associazioni di mutuo soccorso autogestite, per dare sostegno
economico ai confratelli bisognosi.
Verso la metà del Cinquecento, molte Confraternite nacquero per riscattare gli
abitanti delle coste rapiti e deportati come schiavi nei bagni di Algeri e di
Tunisi. 48)
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