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Nel 1783 l'oratorio dei Disciplinanti di Pietra ricorse alla Serenissima per farsi
            prestare cannoni e   munizioni a   causa della rinnovata necessità di ulteriore
            difesa del territorio. La richiesta fu accettata e, l'anno successivo, fu costruito un
            bastione a ponente. Il Senato della Repubblica di Genova fornì: 4 cannoni con
            carretto e 100 palle, tra imbarco, nolo e sbarco si pagarono £. 368,12.....ma
            non c'era ancora la polvere: il 29 aprile 1787, si pensò a provvedersi di due
            barili di polvere da cannone, finalmente in detto anno si ebbe completata la
            difesa...”.44)

            Ancora una volta l' “Atlante Vinzoni” indica i presidi di difesa dal contagio di
            peste affidati al Commissariato della Pietra il quale:“... confina con Loano del
            Principe Doria a ponente, ed arriva a levante fino alla Crava Zoppa, il quale
            tratto si calcola miglia tre tutta spiaggia che si può occularmente di giorno
            riconoscere ed ha gl'infrascritti Posti da guardare:

            n. 1 delle Chiappe, in casetta di legno coperta d' abaini – Guardie, Scelti e Milizie, due di
            giorno dalla Pietra e quattro di notte, che concorrono di notte da Ranzi e da Verzi...
            n. 2 sotto il Convento di San Domenico, in fabbrica del medesimo Convento: uomini due di
            giorno solamente della Pietra. Un deputato alle bollette.
            n. 3 della Bolacca in casetta e ora in Mezzano di matteria dell'Ortorio di SS. Concezione,
            fabbricato dagli confratelli, . Guardie della Pietra quattro solamente di notte.
            n. 4 del bastione. in casetta di matteria quale serve per la prattica di Marina Uomini tre di
            giorno e sei di notte, quali si staccano li suddetti quattro per la guardia del n. 3.
            n. 5 dell'Arietta in casetta di matteria del buborgo del fiume Maremora. Guardie 2 di giorno
                                                               solamente, serrandosi li rastelli
                                                               la notte. Vi assiste un deputato
                                                               alle bollette.
                                                               n. 6  della Foce,   in casetta di
                                                               legno coperta da abaini, uomini
                                                               della   Pietra   2   di   giorno   e
                                                               quattro di notte.
                                                                 “Le   guardie   della   Pietra
                                                               restano   franchi   giorni   undici
                                                               circa e sono 290 circa, le ronde
                                                               sono n. 38 d'estate due per ogni
                                                               notte, e quattro d'inverno, che
                                                               hanno   l'obbligo   di   visitare   li
                                                               posti   tutti   di   questo
                                                               Commissariato   della   Pietra.
                                                               Deputati alle bollette n. 24 tutte
                                                               persone   de   migliori   del   luogo
                                                               della Pietra, e capaci...” 45)

                                                               Foto:   P.Battista   Gorlero,   secolo
                                                               XVII   carte   del   Genovesato.
                                                               Archivio di Stato Torino. Confini
                                                               tra Loano, Pietra e Borgio. Tratto
                                                               da “Carte e cartografi in Liguria”
                                                               Massimo Quaini 1986
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